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Economia e lavoro | 16 maggio 2024, 16:27

Il gelato sposa i nocciolini: Alberto Marchetti compra la storica "Dolciaria Fontana"

Il maestro gelatiere: “Sono sempre stato affascinato dalle cose buone. Entrare oggi a far parte della loro storia mi riempie di orgoglio"

Nocciolini di chivasso

Marchetti, maestro gelatiere, acquista la storica azienda dei Nocciolini di Chivasso

Il gusto e la maestria del gelato, da una parte e la tradizione dei nocciolini dall'altra. Si celebra a Chivasso un matrimonio d'amore, d'affari e soprattutto di sapori: il maestro gelataio Alberto Marchetti compra infatti la storica "Dolciaria Fontana", marchio che da sempre fa rima con gli storici nocciolini.

Matrimonio di gusto

Una storia di oltre cent'anni che trova una nuova pagina da cominciare a scrivere, mescolando la passione per il sapore a quello della tradizione e facendo incrociare due strade diverse, ma che vanno nella stessa direzione. 

 

I Nocciolini sono il topping perfetto per il mio gelato - dichiara Alberto Marchetti –. Sono sempre stato affascinato dalle cose buone: fin da piccolo ho amato i Nocciolini di Chivasso ed entrare oggi a far parte della loro storia mi riempie di orgoglio. Tradizione, genuinità, rispetto delle cose fatte “come una volta” sono principi che ho sempre cercato di portare in tutto ciò che faccio: nel mio gelato e ora in questa nuova avventura”.

 

Una storia di inizio Ottocento

La storia narra che l'invenzione dei Nocciolini di Chivasso risalga al lontano 1810, quando il mastro pasticcere Giovanni Podio unì le nocciole Piemonte agli altri due ingredienti, ricavando l'impasto magico. Ma fu Nazzaro, il genero, che nel 1904 ne registrò il brevetto presso il ministero del commercio del Regno d'Italia, col nome originario di "noasetti", e che nel 1900 e 1911 portò i Nocciolini alle Esposizioni Universali di Parigi prima e Torino poi. L'intraprendente pasticcere, che spogliò i nocciolini della loro confezione di latta per il tradizionale sacchetto rosa, fu insignito del titolo di "fornitore della Real Casa" da Vittorio Emanuele III di Savoia. L'epoca fascista spazzò via il nome straniero per l'italiano "Nocciolini".

 

Come si legge nel libro di Francesca Marino “I Nocciolini di Chivasso. Storia, tradizione e mito”, la sera del 21 settembre 1965 il Caffè della Posta di Chivasso, famoso per i suoi Nocciolini, fu protagonista di un fatto luttuoso: l’avvelenamento del pasticcere Luigi Cavatore. (…). A causa della perdita del pasticcere, la produzione dei dolci Nocciolini si interruppe bruscamente finché il proprietario, De Marco, scelse Roberto e Mariella Fontana che iniziarono così la loro produzione nel laboratorio di via Ivrea 31, dove ancora oggi ha sede lo stabilimento.

Massimiliano Sciullo

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