"Il 2025 sarà un anno importante, perché celebreremo gli 80 anni della Liberazione. In vista di questo appuntamento vorrei che si aprisse un dibattito pubblico sulla mission del Museo Diffuso della Resistenza di Torino, andando oltre le questioni della “governance” e della sostenibilità economica. Ci stanno lasciando i testimoni diretti della Resistenza e della Shoah, e corriamo il rischio che i tanti “luoghi della Memoria” del nostro Piemonte, dal Martinetto alla Benedicta, si riducano ad essere teatri di commemorazioni sempre meno partecipate. Allora, perché non ragionare sull’opportunità di far diventare quello di Torino un museo per tutto il Piemonte, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento dei tanti luoghi della Memoria, valorizzandoli da un punto di vista culturale e turistico e conservando archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse?", si domanda Domenico Ravetti, Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.
"Non possiamo celebrare gli 80 anni della Resistenza, e poi della Repubblica e quindi della Costituzione, andando in “ordine sparso”, ma dovremmo pensare al Museo Diffuso di Torino come un Museo del Piemonte, perno di una rete che deve avere come “nodi” gli istituti storici ma anche Provincie e Comuni nella veste di responsabili e custodi della Memoria", conclude Ravetti.