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Eventi | 03 ottobre 2024, 15:53

Inaugura a Ciriè la mostra “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale” visitabile anche da ciechi e non vedenti

L'appuntamento è sabato 19 ottobre dalle ore 18 presso la chiesa barocca dello Spirito Santo

Inaugura a Ciriè la mostra “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale” visitabile anche da ciechi e non vedenti

Verrà inaugurata sabato 19 ottobre, alle ore 18, con aperitivo ed intrattenimento musicale, presso la chiesa barocca dello Spirito Santo a Ciriè, sede di eventi culturali, in via Vittorio Emanuele 14, la mostra con opere di Enrico Pelissero  “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale”.   

L’evento è realizzato dall’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (Apri) Odv, che da oltre 30 anni si occupa dei problemi della vista ed è in prima linea nel supporto delle persone con difficoltà visive.  

L’allestimento, realizzato con il patrocinio del Comune di Ciriè, con ingresso gratuito, curato dalla critica d’arte Carla Bertone, sarà visitabile nei giorni: 20, 26 e 27 ottobre, 2, 3, 9 e 10 novembre dalle 16 alle 20. 

La mostra “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale” nasce come percorso tattile per i non vedenti, ma, al contempo, rappresenta un’esperienza di fruizione alternativa per tutti. I volontari dell’Associazione Apri Odv accompagneranno gli ipovedenti nella visita della mostra.  Accoglieranno i più piccoli, le scuole o chiunque voglia fare un’esperienza alternativa nell’arte, fornendo una mascherina, una benda o gli occhiali oscurati, unitamente ad alcuni consigli utili per la lettura tattile delle opere e del percorso stesso. L’artista esporrà una serie di opere che toccano le tematiche che ha recentemente approfondito attraverso il suo lavoro. Tra queste: La Culla Altare che sorregge l’essere: un bambino avvolto nella sua stessa placenta che gli fa da tuta protettiva e lo connette con mondi invisibili.  

Si potranno ammirare alcune sculture distopiche provenienti da mondi evoluti, da una specie di futuro, ormai scomparso. In essi l’uomo è prigioniero di forze autoritarie e autarchiche che lo schiavizzano abbruttendolo. Sono ambienti chiusi, privi di libertà. Inoltre, esporrà alcune sculture organiche, legate alla natura ed al pianeta, agli universi sommersi ed alle rocce terrestri. Si tratta di sculture che occupano ambienti, elementi vitali e formano bio-mondi che offrono esperienze tattili particolari e invitano ad avvicinarsi alla bellezza del pianeta e, soprattutto, a tutelarla.  

Enrico Pellissero si è cimentato nella realizzazione di questo evento perché ha un suo personale rapporto con la cecità: “Il buio mi ha sfiorato per un brutto episodio accaduto nell’ infanzia. Un grave infortunio traumatico da bambino, a 8 anni, mi ha portato alla quasi cecità da un occhio ed alla conseguente operazione a 16 anni con il trapianto di cornea. Quindi, gli anni successivi, sono stati piuttosto traumatici per il terrore del rigetto e per l’attenzione continua ad evitare qualsiasi pericolo per evitare traumi. La tensione e la paura sono state altissime. Tutta la mia adolescenza è stata scandita dal problema dell’occhio offeso e, soprattutto, dalla paura di farsi male per non ripiombare nel buio e dover rifare l’operazione. Mi perseguitava la paura di rifrequentare diversi medici, diversi ed altri ospedali, dove ho incontrato persone con problematiche gravi”.  

Vista la sua esperienza diretta, le sculture invisibili di Enrico Pelissero sapranno coinvolgere il pubblico  in mondi suggestivi e, grazie al tatto che ne enfatizza le forme, le emozioni viaggeranno a fior di pelle… 

Enrico Pellissero vive, lavora e crea a Leinì (To). Dal punto di vista artistico, dopo aver seguito alcuni corsi di scultura, si è dedicato all’arte per via di levare imparando da solo e sperimentando diverse tecniche e materiali al fine di suscitare sempre in chi guarda una riflessione, un interrogativo. Oltre alla scultura su marmo, pietra, legno, resine e materiali duri Pelissero si cimenta in minuti disegni su carta che ritraggono micromondi naturali, resi con una tecnica capillare, ricca di particolari ispirati ai batteri, a ciò che è invisibile. Inoltre, l’artista si dedica ad un ciclo di autoritratti in cui, di volta in volta, evidenzia uno stato d’animo, talvolta anche malinconici, per rappresentare una seconda personalità.  

Per informazioni contattare l’Apri Odv, Via Nizza 151, a Torino, telefono 340.0989078 oppure 0116648636. Oppure scrivere a contabilita@ipovedenti.it

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