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Ultim'ora | 07 maggio 2025, 11:03

Ucraina, raid russo su Kiev alla vigilia della tregua: almeno 2 morti

Ucraina, raid russo su Kiev alla vigilia della tregua: almeno 2 morti

(Adnkronos) - Raid della Russia contro l'Ucraina oggi, mercoledì 7 maggio, alla vigilia della tregua annunciata dal presidente russo Vladimir Putin. Almeno due persone sono morte e 7 sono rimaste ferite in un attacco condotto con un drone contro Kiev, rende noto il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko su Telegram. 

I detriti del drone sono caduti su un edificio residenziale nel quartiere Shevchenkivsky di Kiev, uccidendo due persone e ferendone sette, ha precisato Klitschko, mentre i servizi di emergenza hanno affermato che due corpi sono stati rinvenuti durante le operazioni di spegnimento degli incendi causati dall'attacco russo. 

Secondo quanto riferisce il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su Telegram, "nella notte, i russi hanno lanciato 4 missili balistici e 142 droni, metà dei quali 'Shaheed'. Kiev è stata attaccata due volte: prima la balistica, poi i droni. Ora tutti i servizi sono sul campo, pronti ad aiutare le persone. Finora si sa che 7 persone sono rimaste ferite, tra cui 4 bambini. Purtroppo ci sono delle vittime: una donna e suo figlio. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici", ha aggiunto. "Da ieri sera, inoltre, ci sono stati numerosi attacchi nelle regioni di Zaporizhzhia, Donetsk, Zhytomyr, Kherson e Dnipro. Dopo l'attacco missilistico balistico russo a Velyka Chernechchyna, nell'oblast di Sumy, anche i russi hanno iniziato a utilizzare bombe aeree e a bombardare la zona. Proprio quando erano in corso le operazioni di salvataggio", ha sottolineato.  

"Solo un aumento significativo della pressione sulla Russia e un rafforzamento delle sanzioni possono aprire la strada alla diplomazia. Qualsiasi misura che privi l'aggressore delle risorse per scatenare una guerra deve essere presa nell'interesse di una pace duratura. Grazie ai partner che lo capiscono e ci aiutano. Grazie a tutti coloro che aiutano l'Ucraina nella difesa aerea. La Russia deve essere ritenuta responsabile delle sue azioni". 

 

Intanto Mosca ha reso noto di non aver ancora ricevuto alcuna iniziativa da Kiev riguardo alla creazione di una zona demilitarizzata lungo la linea di contatto. Lo ha dichiarato all'agenzia di stampa Tass il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, commentando una dichiarazione dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Keith Kellogg, che aveva affermato che Kiev era pronta a un cessate il fuoco di 30 giorni e disposta a congelare le ostilità lungo la linea, a condizione che venisse istituita una zona demilitarizzata di 30 chilometri. "Non abbiamo sentito una sola dichiarazione in tal senso da Kiev", ha osservato Peskov quando gli è stato chiesto se la Russia fosse disposta a prendere in considerazione una simile proposta da parte ucraina. 

 

Di tregua si è parlato anche durante la plenaria a Strasburgo, dove la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha sottolineato che un "brutto accordo" per porre fine alla guerra non farebbe altro che "incoraggiare" il revanscismo di Vladimir Putin ed è per questo che Kiev va sostenuta e "rafforzata. "La guerra in Ucraina - afferma - alla fine cesserà. E il modo in cui finirà la guerra modellerà il nostro continente per le generazioni a venire. Il futuro degli ucraini è in gioco, ma lo è anche il nostro. Un brutto accordo potrebbe incoraggiare Vladimir Putin a tornare. Sarebbe la ricetta per avere maggiore instabilità e insicurezza. Invece, una pace giusta e duratura potrebbe inaugurare una nuova era di prosperità per l'Ucraina e aiutarci a costruire una nuova architettura di sicurezza per l'Europa".  

Per la presidente, una delle più determinate sostenitrici di Kiev a Bruxelles insieme alla maltese Roberta Metsola, occorre perseguire l'obiettivo di "una pace giusta e duratura, che garantisca la sovranità dell'Ucraina, rispetti la sua integrità territoriale e sostenga le sue aspirazioni europee. Questo è il bivio che ci troviamo di fronte. E per l'Europa la posta in gioco è enorme. Quindi, dobbiamo fare del nostro meglio per rafforzare la posizione dell'Ucraina", conclude. 

 L'Ucraina deve diventare un "porcospino", talmente armata da risultare "indigeribile" per qualsiasi invasore, dice ancora von der Leyen. Per la presidente, in Ucraina va applicata la "cosiddetta 'strategia del porcospino'", la stessa teorizzata per Taiwan al fine di prevenire un'invasione cinese. La Russia, continua, "rappresenta una minaccia permanente per l'intera Europa. Pertanto, l'Ucraina deve essere sufficientemente forte da scoraggiare qualsiasi attacco futuro, con la deterrenza". 

L'Europa, ricorda, "ha già sostenuto l'Ucraina con 50 miliardi di euro di aiuti militari. Ma ora dobbiamo passare da una logica di aiuti a una logica di integrazione delle nostre industrie della difesa. Questo è un elemento centrale del nostro Libro bianco "Readiness 2030": incoraggiamo i nostri Stati membri a effettuare ordini direttamente all'industria della difesa ucraina". 

Perché questo, argomenta ancora la presidente, "è il modo più efficace ed economicamente vantaggioso per sostenere gli sforzi militari dell'Ucraina. Ci stiamo concentrando in particolare sulla tecnologia e sull'innovazione nel campo della difesa. Durante la guerra, l'Ucraina ha utilizzato la tecnologia per modificare le dinamiche sul campo di battaglia, anche e soprattutto quando le forze russe erano più numerose. Ma anche la Russia ha imparato dalla guerra. Il nostro obiettivo, insieme all'Ucraina, è che diventi così forte da risultare indigeribile per i potenziali invasori", conclude. 

 

Le pressioni dell'Amministrazione Trump sull'Ucraina affinché ceda territori alla Russia rappresentano una "moderna forma di pacificazione". Lo ha dichiarato l'ex presidente americano Joe Biden in un'intervista esclusiva alla Bbc, la sua prima da quando ha lasciato la Casa Bianca. Ma ''è sciocco pensare'' che il presidente russo Vladimir Putin ''si fermerà'' se gli verranno concessi territori ucraini, perché lui ritiene che l'Ucraina faccia parte della Russia. 

Rispetto all'aiuto che la sua Amministrazione ha fornito all'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, Biden ha affermato che "abbiamo dato loro tutto ciò di cui avevano bisogno per garantire la loro indipendenza ed eravamo pronti a rispondere in modo più aggressivo se Putin avesse fatto un altro passo avanti". 

 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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