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Attualità | 20 maggio 2025, 17:56

Chiusura AFA, Pro Natura: "Governo non continui con l'abbandono della linea ferroviaria del Frejus"

"Si colga l'occasione per ripristinare un servizio di trasporto combinato e soprattutto di container"

Chiusura AFA, Pro Natura: "Governo non continui con l'abbandono della linea ferroviaria del Frejus"

"Un mese fa, il 15 aprile scorso, è stata annunciata la chiusura dell’AFA, la Autostrada Ferroviaria tra Orbassano ed Aiton che dal 2003 doveva costituire una prova della fattibilità per il Treno ad Alta Capacità Torino Lione. La settimana dopo il servizio è cessato senza più sollevare alcun commento. 

Questa Autostrada Ferroviaria era la ragione stessa per cui era stato lanciato il progetto del tunnel di base: solo un supertunnel avrebbe potuto permettere il transito di supertreni una volta e mezza più lunghi e più pesanti di quelli attuali che caricassero i semirimorchi TIR insieme alla motrice. Per far questo erano stati creati dei carri appositi, i Modalhor, che erano il fondamento delle speranze di attirare traffico dalla strada e da altri itinerari ferroviari.

Tutte queste speranze sono completamente fallite: l’AFA, pur ridotta a tre sole coppie di treni, contro le due coppie di treni per il trasporto combinato che circolavano precedentemente, in 22 anni non è mai riuscita a produrre un bilancio in pareggio ed ha dovuto sempre essere sovvenzionata con circa 10 milioni di euro all’anno dai governi di Italia e Francia, che corrispondono a poco meno di 400 euro di contributo per ogni mezzo caricato, provocando una ripetuta censura da parte della Unione Europea. 

In pratica l’Autostrada Ferroviaria riusciva ad attrarre solo circa il 3% (!) dei trasporti merci che transitano al tunnel autostradale del Frejus e solo in una parte della fascia penalizzata. La percentuale di TIR con la motrice era insignificante, perché sul treno, sin dall’inizio, viaggiavano essenzialmente i semirimorchi che vi viaggiavano già da prima.

Sulle riviste specializzate si attribuiva ai vagoni Modalhor, che sono usati solo per questa linea merci, che in realtà non è Torino-Lione ma Torino-Digione, la vertiginosa caduta dei traffici merci su ferrovia crollati da circa 10 a circa 3 milioni di tonnellate di merci dopo la sua introduzione: il motivo era nella eccessiva tara del sistema che raddoppiava il peso della tara e quindi del consumo elettrico, nella lunghezza delle procedure di carico e nel maggior costo di manutenzione. La larghezza dei vagoni Modalhor era poi stata anche la causa per cui nel 2019, già dopo una prima riduzione della capacità della linea da 150 a 90 treni al giorno, si era deciso di ridurre ulteriormente la capacità della linea attuale a 46 treni al giorno per evitare l’incrocio dei treni nel tunnel esistente.

Pro Natura Piemonte chiede alle Ferrovie ed al Governo di non continuare nella politica di abbandono dell’attuale linea ferroviaria del Frejus, appena vista con la gestione accondiscendente della frana di La Praz, e di prendere l’occasione della cessazione dell’AFA per ripristinare un servizio di trasporto combinato e soprattutto di container, con tipi di vagone analoghi a quelli in uso sulle altre direttrici, ed infine di ripristinare la capacità originaria della linea attuale."

Così il consigliere, Mario Cavargna.

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