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Attualità | 20 maggio 2025, 18:12

Permessi di soggiorno, arriva il piano "anti code": firmato il protocollo d'intesa

Al fianco del Prefetto Cafagna anche la Questura, il Comune e la Regione ma anche Sindacati ed enti del terzo settore

Permessi di soggiorno, arriva il piano "anti code": firmato il protocollo d'intesa

Permessi di soggiorno, arriva il piano "anti code": firmato il protocollo d'intesa

Sembra finalmente arrivare una svolta per l’Ufficio Stranieri, luogo che negli ultimi tempi ha sofferto di gravi problemi di sicurezza e ha costretto i richiedenti a sopportare lunghe ed estenuanti attese all’aperto. Per affrontare queste criticità, la Prefettura ha firmato oggi, martedì 20 maggio, un protocollo d’intesa volto a potenziare l’attività informativa e il supporto ai cittadini stranieri.

Moltiplicare i punti informativi

L’iniziativa mira a moltiplicare i punti informativi per gli immigrati che richiedono il permesso di soggiorno, con l’obiettivo di agevolare le pratiche burocratiche e ridurre le lunghe file. Tra le misure previste, ufficializzato il trasferimento della sede di corso Verona 30 in una nuova struttura più spaziosa in corso Bolzano, più adeguata ad accogliere l’utenza.

85 mila attestati rilasciati da inizio 2025

Dall’inizio dell’anno sono decine di migliaia le richieste di permesso di soggiorno presentate a Torino, con quasi 85.000 titoli rilasciati finora dall’Ufficio Stranieri. Si tratta dunque di una vera alleanza tra diversi soggetti istituzionali, ciascuno dei quali sarà coinvolto nella diffusione di informazioni corrette al pubblico. Ad esempio, l’Ufficio Scolastico Regionale potrà diventare punto di riferimento per le famiglie richiedenti asilo, mentre per gli operatori economici il ruolo informativo sarà affidato alla Camera di Commercio.

Nascerà un apposito osservatorio

Il protocollo tiene anche conto della complessità dei diversi tipi di permesso di soggiorno e ha previsto la distribuzione di un vademecum condiviso con tutti gli enti coinvolti, così da garantire un’adeguata preparazione a chi fornirà supporto agli stranieri. È inoltre prevista l’istituzione, all’interno della Prefettura, di un apposito osservatorio per monitorare eventuali criticità e problemi emergenti.

"Avendo numeri importanti di richiedenti, era necessario costruire un sistema che permettesse agli immigrati di accedere ai servizi in modo efficiente e con un’informazione chiara – ha spiegato il Prefetto di Torino, Giovanni Donato Cafagna Questo protocollo d'intesa mira infatti ad aumentare i punti di orientamento, un modello che speriamo venga replicato anche in altri comuni, prestando particolare attenzione alle situazioni di vulnerabilità, garantendo così a queste persone un accesso prioritario. Inoltre, saranno potenziati sia i punti di rilascio che i servizi digitali, per una gestione più efficace dei flussi migratori".

"Un primo traguardo e un nuovo inizio"

Questo è al tempo stesso un traguardo e un nuovo inizio – ha sottolineato il Questore di Torino, Paolo Sirna Senza un impulso condiviso da tutte le realtà coinvolte, non saremmo arrivati a questo punto. Anche se non siamo ancora completamente strutturati, ci impegniamo a offrire un’adeguata sistemazione e un’informazione completa a tutti".

"Il problema della sede di corso Verona andava risolto, infatti, dopo i primi problemi, il presidente Cirio ha messo immediatamente a disposizione delle strutture alternative – ha affermato l'assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Enrico Bussalino – Come Regione siamo pronti a partecipare a queste iniziative e a candidarci a tutti i bandi del Ministero dell’Interno per migliorare la situazione, soprattutto per le persone più fragili sul nostro territorio".

"Negli ultimi mesi c’è stato un vero cambio di passo – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli Con questo protocollo ribadiamo la volontà della Città di tutelare il diritto dei cittadini stranieri a essere accolti con rispetto dalle amministrazioni pubbliche. Una buona accoglienza porta benefici anche in termini economici e di benessere".

Coinvolti anche sindacati e Terzo Settore

Oltre alla Città Metropolitana e al Comune di Settimo Torinese, sono coinvolti anche la Camera di Commercio, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’associazione Mosaico, l’ambito territoriale Torino M.I.M., e i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

I sindacati confederali metteranno infatti a disposizione le proprie sedi degli uffici dove poter orientare le persone migranti, che necessitano di informazioni, sul rinnovo dei documenti necessari per la permanenza nel nostro territorio.

"È stato riconosciuto il ruolo delle parti sindacali nel promuovere, con le nostre proteste e con le nostre proposte, una discussione che ha portato, dopo mesi di lavoro, alla sottoscrizione di questo protocollo", dichiarano Elena Ferro, Paolo Ferrero e Francesco Lo Grasso delle segreterie Cgil Cisl Uil di Torino. "Per noi è un punto di partenza, da misurare e verificare costantemente, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, anche nel sollevare la questione con le nostre mobilitazioni: migliorare le condizioni delle persone richiedenti titoli di soggiorno, accelerare le procedure per il rilascio, costruire un contesto più favorevole all’integrazione e all’inclusione delle persone migranti".

Infine, il protocollo prevede anche la creazione di un osservatorio permanente per monitorare l’evoluzione della situazione. Avrà durata annuale e, dopo tre mesi, sarà istituito un tavolo di confronto con enti del terzo settore, istituzioni e sindacati per valutare l’andamento delle attività e individuare eventuali criticità.

Marco D’Agostino

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