L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino lancia un appello alle istituzioni, denunciando una condizione di lavoro ormai al limite per gli infermieri e le infermiere della provincia. Un’emergenza strutturale, aggravata da anni di sotto-finanziamento, pensionamenti non compensati e da una crescente perdita di attrattività della professione, che rischia di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria.
«Non solo la carenza di infermieri, ma anche la scarsità di personale di supporto all’interno degli staff assistenziali rappresenta un problema serio» afferma Ivan Bufalo, presidente dell’Opi di Torino. «La realtà quotidiana dei nostri professionisti è segnata da una cronica mancanza di valorizzazione delle competenze, turni di lavoro estenuanti, ferie incerte, riposi non rispettati e prestazioni aggiuntive dal valore economico del tutto inadeguato. A tutto ciò si aggiunge la scarsa adozione di modelli organizzativi innovativi, capaci di rispondere alle nuove esigenze del sistema sanitario».
Una spirale negativa che, secondo l’Ordine, mette a rischio non solo la sicurezza dei pazienti, ma anche il benessere psicofisico degli operatori. La frustrazione professionale, unita all’impossibilità di programmare il proprio lavoro, alimenta un clima di insoddisfazione destinato a tradursi, nel medio periodo, in un ulteriore abbandono della professione.
Per questo l’Ordine chiede l’apertura urgente di un confronto strutturale con le istituzioni, con l’obiettivo di rafforzare l’accesso alla formazione infermieristica, migliorare le condizioni organizzative e promuovere ambienti di lavoro sostenibili e sicuri. «È necessario valorizzare la professionalità degli infermieri e metterli nella condizione di agire nel pieno rispetto delle norme» prosegue Bufalo.
Sostenere oggi la responsabilità degli infermieri, conclude l’Ordine, significa anche dare voce alla loro fatica e preoccupazione. Non si può più restare indifferenti. «Difendere la professione significa difendere il diritto alla cura per tutti.»