In un angolo tranquillo di via Pallavicino, c’è un’insegna che non rincorre mode né clamori, ma che da anni si afferma con discrezione come solida certezza per chi cerca il mare nel piatto senza fronzoli. Qui il pesce non è un vezzo da esibire, ma una faccenda seria, quotidiana, trattata con rigore e rispetto. Nessuna sovrastruttura, nessuna tendenza da seguire: solo una cucina fedele alla tradizione, che lavora con mano sicura una materia di qualità eccellente e la porta in tavola con naturalezza, senza effetti speciali e senza l’ansia di stupire. Il risultato è una proposta coerente, rassicurante, dove ogni preparazione parla di mestiere e conoscenza, più che di ego o di storytelling. In un’epoca in cui i cuochi tendono a voler mettere sé stessi prima del cibo, qui si torna al senso profondo della cucina: valorizzare l’ingrediente, lasciarlo esprimere, farlo brillare con semplicità. Imprimendo al locale uno stile sobrio ed essenziale che rende piacevole il sedersi ai suoi tavoli e trascorrere qui una serata tranquilla.
Sapori che raccontano un mare autentico
Qui il mare arriva crudo, senza fronzoli, su un plateau che contiene ostriche, scampi, amande, gamberi, canolicchi, lumachine, boulot e, quando il mercato lo permette, anche ricci e percebes, molluschi che per la loro rarità offrono un’esperienza di gusto particolarissima. Il tutto servito con pane abbrustolito perfetto per accompagnare il piatto. È un attimo e, complici il naso e il palato, ci si ritrova catapultati su un’assolata costa battuta dal vento, dove ad essere protagonisti sono esclusivamente i crostacei che la popolano. Proseguo con degli spaghetti conditi con arselle e bottarga, che articolano quasi magicamente raffinatezza e forza. Inaspettato il gusto sapientemente misurato del branzino cucinato con vermentino e zafferano: un gioco di sapori in cui la spezia e il vino sanno dove fermarsi, si arricchiscono a vicenda senza sopraffarsi, giocano tutte le loro carte senza rubare la scena l’uno all’alto. È un piatto che racconta rispetto, prima ancora che tecnica. E. da buon ultimo ecco un dessert fatto in casa e capace di stupire: delle frittelle di ricotta in cui morbidezza e croccantezza si equilibrano perfettamente. Peccato siano l’unico dolce fatto in proprio, visto che la sua riuscita lascia trasparire potenzialità notevoli, da parte di chi è in cucina, anche sul piano della pasticceria. Di altre cene qui ricordo poi memoria fa capolino, allora tornano alla mente le intriganti cozze alla marinara, le capesante da manuale, e una fregola ai frutti di mare da urlo.
Porzioni generose e un servizio improntato alla cortesia
In sala si respira un’atmosfera informale e vivace, dove l’accoglienza sa essere autentica e per nulla legata ad un lavoro che pur la richiede. Il servizio accompagna con discrezione i pasti, sempre pronto a venire incontro alle richieste dei clienti, sia pure con qualche lieve disattenzione. La carta dei vini non punta sulla quantità, ma sulla solidità delle etichette proposte, selezionate con cura e spesso testate personalmente dal titolare. Fidatevi dei suoi consigli e andrete sul sicuro. Ed è proprio questo approccio concreto, ancora artigianale, a fare la differenza: qui tutto sembra pensato per favorire un’esperienza di gusto piacevole e spontanea anche sul piano di una rilassata convivialità. Le porzioni, come vi avviseranno nel portarvi il menu, sono piuttosto generose, tanto che spesso un piatto può essere tranquillamente condiviso e bastare per due. E, se è di vostro gradimento, non dimenticatevi a fine pasto di un bicchierino di mirto: sarà una splendida conclusione di serata.
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Tipologia locale: Ristorante di pesce
Indirizzo: Via Pallavicino 17/H – Torino
Sito web: www.ristorantedalia.it
Tel: + 39 011 887573
Prezzo: Antipasti (16-30€), plateau (45€), primi (16-24€), secondi (22-30€), dolci (5-7€), coperto (3€)
Ultima visita (cena): maggio 2025
Sensazioni al volo: Clima informale, servizio cordiale, grande attenzione alla materia prima, dosi abbondanti, buon rapporto qualità/prezzo. Un ristorante senza fronzoli, ma capace di farsi apprezzare.