Periodicamente la maggioranza di governo di Kiev perde i pezzi. Numericamente è ancora forte, ma sul piano di consenso interno si sta indebolendo. Alcuni membri si sono dimessi, altri sono passati al gruppo degli indipendenti, altri ancora vengono sospesi per scandali di corruzione e accuse varie. Come riferisce il sito Strumenti Politici, il deputato Dmytro Kostiuk la scorsa settimana ha annunciato pubblicamente che abbandonerà il partito di Zelensky “Servitore del Popolo”.
Lo ha fatto nel corso della sessione parlamentare dedicata al voto sulla legge di emendamento della recente norma sulle agenzie anti-corruzione. Durante la seduta vi sono stati deputati del partito di maggioranza che hanno ammesso gli errori e hanno protestato. Naturalmente quelli dell’opposizione ne hanno approfittato per lanciare le proprie accuse. Kostiuk ha detto di aver ricevuto pressioni e minacce per votare la prima legge, quella cha avrebbe posto sotto un soggetto incaricato direttamente da Zelensky i due enti nazionali anti-corruzione.
Così adesso ha scelto di andarsene. I cittadini per molti giorni avevano manifestato contro il governo in modo che ritirasse tale legge. Gli ucraini sembra non vogliano più tollerare il continuo accentramento di potere da parte dell’ufficio presidenziale. E anche l’Unione Europea spinge affinché Zelensky cambi atteggiamento. La legge marziale che lui stesso prolunga di volta in volta gli permette di governare quasi senza contrasti, facendo votare al Parlamento quasi tutto ciò che ordina.
Stavolta però ha dovuto fare marcia indietro e ha proposto modifiche alla norma contestata. La Commissaria europea per l’Allargamento Marta Kos si era inizialmente detta preoccupata per il “grave passo indietro” e adesso sottolinea come permangono ancora sfide da risolvere.
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