La Cgil ha deciso di scendere in piazza in tutta Italia per fermare la barbarie perpetrata a Gaza e in Cisgiordania dal governo e dall’esercito Israeliano. A Torino l’appuntamento ha radunato nel pomeriggio di oggi, sabato 6 settembre, alcune centinaia di persone in Piazza Carignano.
Tantissime le bandiere palestinesi presenti (insieme a quelle di alcuni partiti della sinistra) in una manifestazione che chiede di fermare l’assedio messo in atto da Israele, attraverso un’ulteriore escalation militare nella striscia di Gaza, che sta generando una delle più gravi negazioni del diritto umanitario e internazionale della storia recente.
La mobilitazione, organizzata a livello nazionale, sostiene la Global Sumud Flotilla, la vasta flotta civile e non violenta organizzata per consegnare aiuti di prima necessità a Gaza, riaprire i corridoi umanitari e rompere l’assedio che tiene sotto embargo e in isolamento la popolazione palestinese di Gaza. Nel corso della manifestazione sono previsti interventi di rappresentanti di questo movimento, partito il 31 settembre alla volta delle coste di Gaza.
"Non possiamo rimanere in silenzio. Non possiamo permettere che ciò avvenga sotto i nostri occhi. Non è più il tempo delle parole. Stati e governi democratici, membri delle Nazioni Unite, firmatari di accordi, trattati e convenzioni per il rispetto dei diritti umani, della legalità, della giustizia, del diritto umanitario debbono fermare questa barbarie", sottolinea la Cgil. "L’uccisione di bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti come la distruzione delle infrastrutture civili sono intollerabili e devono essere fermate".
Il sindacato ha chiesto che si fermi la barbarie in corso e che il governo italiano si schieri dalla parte della pace, della giustizia e del diritto internazionale. Nel mirino soprattutto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.