Il cambiamento climatico bussa alle porte della città e Torino non può permettersi di restare impreparata. Frane, esondazioni e reti di drenaggio ormai superate mettono in evidenza la fragilità del territorio urbano, con dati e analisi che fotografano un rischio idrogeologico sempre più concreto.
A ricordare la fragilità della città è stato l’assessore al Verde Pubblico, Francesco Tresso: "I fenomeni si sono concentrati e infittiti particolarmente, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici–ha commentato–. Una rete di drenaggio costruita cent’anni fa non è più compatibile con le esigenze di oggi. Per questo stiamo lavorando molto bene con Arpa, e a breve porterò in Giunta una convenzione che sancirà questa collaborazione con analisi mirate su Torino".
Frane ed esondazioni: il quadro di Arpa
Secondo l’analisi di Arpa, il 20% delle aree della provincia di Torino risulta classificato a rischio frane, con diversi gradi di pericolosità. Si tratta di dati che non hanno solo valore conoscitivo, ma che vincolano anche la pianificazione urbanistica. Al tema delle frane si aggiunge quello, altrettanto delicato, delle esondazioni che riguardano direttamente la città e i suoi fiumi.
Dal monitoraggio alle allerte
La protezione civile, in collaborazione con Arpa, utilizza un sistema di allerta strutturato in più fasi: dall’allertamento con messaggi codificati fino al monitoraggio puntuale dei fenomeni in corso. Negli ultimi anni è stato introdotto anche un sistema di codici-colore associati agli eventi, in grado di rendere immediata e più comprensibile la comunicazione con i cittadini.
Negli anni sono state anche raccolte oltre 300 mila schede su singoli fenomeni idrogeologici, un patrimonio imponente che oggi rappresenta la base per valutazioni e decisioni operative. Gli strumenti tecnico-scientifici disponibili consentono inoltre di prevedere l’evoluzione di frane ed esondazioni attraverso modelli meteorologici e sistemi di monitoraggio aggiornati costantemente.
Dalla Regione al Comune
Infine, la vera novità sarà la discesa dalla scala regionale a quella comunale, con strumenti operativi sempre più mirati alle specificità di Torino. Una collaborazione che rappresenta uno dei primi esempi concreti di sinergia tra Regione e Comune per affrontare un rischio che non è più soltanto un’ipotesi, ma una realtà con cui la città deve fare i conti ogni giorno.