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I corsivi di Virginia | 16 settembre 2025, 10:15

Millennials e Gen Z: la prima casa diventa realtà!

Ecco come funziona l’accesso ai mutui garantiti dallo Stato fino al 2027

Millennials e Gen Z: la prima casa diventa realtà!

Il sogno di una casa tutta tua! Per molti giovani è un desiderio importante ma sembra sfidare la realtà: tra affitti che pesano come una quota troppo alta del bilancio mensile e la voglia di stabilità, comprare la prima casa può sembrare un traguardo lontano. Eppure, è un sogno che alimenta la speranza di costruire qualcosa dì proprio, di creare del vissuto tra mura che chiamano casa!

Dal 2021 i giovani under 36 con un ISEE inferiore ai 40.000 euro annui hanno a disposizione un’opportunità senza precedenti: acquistare casa senza dover versare un anticipo iniziale. Questa disposizione è un passo importante verso la possibilità. Una misura nata per rispondere alle difficoltà che le nuove generazioni incontrano nel compiere il grande passo dell’acquisto di un immobile. Il Fondo Prima Casa, introdotto dallo Stato, garantisce fino all’80% del mutuo, riducendo sensibilmente il rischio per le banche e offrendo ai ragazzi la possibilità di accedere al credito senza dover disporre di un capitale iniziale spesso difficile da mettere da parte.

L’agevolazione ha trovato un riscontro concreto sul mercato immobiliare, anche se non mancano criticità legate ai requisiti, ai tempi di istruttoria e alle condizioni effettive applicate dagli istituti di credito. Per fare chiarezza su questo strumento e capire meglio come funziona nella realtà quotidiana delle compravendite, abbiamo posto alcune domande al Geom. Antoine Nappa, titolare dell’agenzia immobiliare Torinocase Sas, attiva da oltre 35 anni nel settore.

Geom. Nappa, come sta incidendo concretamente il Fondo Prima Casa sui giovani under 36 che desiderano acquistare un immobile?

“L’impatto è stato significativo, soprattutto perché il problema principale per i giovani è sempre stato l’anticipo iniziale richiesto dalle banche. Molti ragazzi, pur avendo uno stipendio stabile, non riuscivano a risparmiare cifre come 20 o 30 mila euro da versare subito. Con questa garanzia statale, invece, si riesce a coprire fino all’80% del mutuo, e questo rende molto più accessibile il sogno della casa. Tuttavia, bisogna considerare che la banca valuta sempre la capacità di rimborso: quindi, un contratto a tempo indeterminato o un reddito stabile restano requisiti fondamentali.”

Ci sono limiti o criticità che i ragazzi devono tenere a mente prima di fare domanda per questo tipo di mutuo?

“Sì, ed è giusto sottolinearlo. Intanto, il requisito dell’ISEE sotto i 40.000 euro non è sempre semplice da rispettare, soprattutto per chi vive in nuclei familiari numerosi o con redditi sommati. Inoltre, le banche, pur avendo la garanzia statale, tendono comunque a fare valutazioni molto prudenti: se il giovane non ha una buona busta paga, difficilmente il mutuo viene concesso. Altro aspetto importante: il Fondo copre fino all’80%, ma questo non significa che il 20% restante non debba essere considerato. In certi casi serve comunque avere una minima disponibilità economica per coprire spese accessorie, tasse e onorari notarili.”

Qual è il consiglio che si sente di dare a un giovane under 36 che oggi vuole comprare casa sfruttando questa misura?

“Il mio consiglio è di informarsi bene prima di iniziare: parlare con la propria banca o con più istituti per capire quali condizioni praticano, perché non tutte applicano la stessa politica. Inoltre, suggerisco sempre di affidarsi a un’agenzia immobiliare seria, che sappia guidare l’acquirente non solo nella scelta della casa, ma anche nell’intero percorso burocratico. Infine, non bisogna dimenticare che comprare casa è un passo importante: quindi è meglio ragionare con calma, valutare non solo la possibilità di accedere al mutuo, ma anche la sostenibilità delle rate nel lungo periodo. Solo così l’agevolazione del Fondo Prima Casa può trasformarsi da opportunità sulla carta a reale conquista di indipendenza abitativa.”

Quanto hanno influito queste agevolazioni sul mercato immobiliare, in particolare nelle grandi città come Torino?

“Nelle grandi città, come Torino, il Fondo Prima Casa ha sicuramente stimolato la domanda da parte dei giovani. Abbiamo visto più coppie under 36 interessarsi ad appartamenti medio-piccoli, specialmente bilocali e trilocali, che rappresentano il primo passo verso l’indipendenza. Tuttavia, va detto che la crescita della domanda, unita alla scarsità di certe tipologie immobiliari in zone centrali o ben collegate, ha contribuito a mantenere i prezzi stabili, se non addirittura a farli salire leggermente. Per questo, oggi più che mai è fondamentale muoversi in fretta quando si trova un immobile adatto e ben posizionato.”

Secondo lei, il Fondo Prima Casa resterà una misura temporanea o può diventare una base stabile per i giovani acquirenti del futuro?


Molto dipenderà dalle scelte del Governo e dall’andamento del mercato. È chiaro che si tratta di un provvedimento pensato come spinta all’economia e come sostegno a una fascia sociale che fatica ad affermarsi. Personalmente, spero diventi una misura strutturale, magari con qualche ritocco: ad esempio, un innalzamento del tetto ISEE o un allargamento della platea a chi ha redditi leggermente più alti ma comunque non sufficienti per affrontare un anticipo tradizionale. Sarebbe un segnale importante di attenzione verso le nuove generazioni e una spinta al settore immobiliare, che è sempre un motore fondamentale per l’economia nazionale.”




 

Virginia Sanchesi

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