/ I corsivi di Virginia

I corsivi di Virginia | 27 novembre 2025, 09:15

La puntura che fa dimagrire

La nuova corsa al dimagrimento che divide medici e pazienti

La puntura che fa dimagrire

Negli ultimi mesi se ne sente parlare ovunque: sui social, in farmacia, nelle chiacchiere tra amici. Tirzepatide, Ozempic, semaglutide… nomi che fino a poco tempo fa conoscevano quasi solo diabetologi e nutrizionisti, oggi rimbalzano tra TikTok, rotocalchi e persino nei talk show. Sono diventati “i farmaci che fanno dimagrire”, e per alcuni sembrano quasi una bacchetta magica: una puntura alla settimana, e il peso che scende come non era mai successo prima.

La domanda di questi prodotti è schizzata alle stelle. Le farmacie parlano di liste d’attesa, i medici di richieste frenetiche e, purtroppo, online circolano anche versioni non controllate, vendute a prezzi “bassi” ma con rischi altissimi. Come ogni moda, anche questa corre più veloce della prudenza.

Eppure, come spesso accade quando una novità esplode, la realtà è più complessa della promessa iniziale. Perché sì, questi farmaci fanno dimagrire — e anche molto — ma non sono innocui, non sono per tutti, e soprattutto non sono un modo facile per saltare dieta e stile di vita.

Per capire meglio cosa sta succedendo, abbiamo parlato con il Dott. Marco Zanetti, nutrizionista, che ogni giorno si trova davanti pazienti incuriositi, entusiasti, spaventati o confusi da questa nuova ondata.

Dott. Zanetti, perché questi farmaci fanno dimagrire così tanto?

“Funzionano perché tolgono la fame. Semplice da dire, ma molto potente da sperimentare. Chi li assume spesso racconta: “Non penso più al cibo”. E quando mangia, si sente pieno molto in fretta. Questo porta a ridurre le calorie senza fatica. La tirzepatide è ancora più forte della semaglutide, perché agisce su due meccanismi della fame invece che uno. Ma non dimentichiamo che il corpo è complesso: non siamo fatti solo di numeri e calorie”.

È pericoloso usare questi farmaci solo per dimagrire, se non si hanno problemi di salute?

“Il rischio c’è. Questi farmaci nascono per trattare il diabete o l’obesità grave. Se una persona che non ne ha bisogno li usa solo “per tornare in forma”, può andare incontro a effetti collaterali inutili. Inoltre, il rischio maggiore è psicologico: si crea una dipendenza dal risultato facile. Si impara a dimagrire con il farmaco, ma non a mangiare meglio. E quando il farmaco si interrompe, tutto torna come prima — a volte anche peggio e soprattutto non imparano a mangiare correttamente che è alla base di ogni stile di vita e benessere”.

Quali effetti collaterali vede più spesso?

“Quelli più comuni sono nausea, vomito e disturbi intestinali. Di solito passano, ma per alcune persone sono difficili da gestire. Poi ci sono segnali più importanti: dolori addominali forti, calcoli biliari, aumento di alcuni esami del sangue. Non sono farmaci da prendere alla leggera. E soprattutto non vanno acquistati online: quello è davvero pericoloso”.

Se una persona vuole iniziare, cosa dovrebbe fare prima?

“La prima cosa è parlarne con un medico, non con internet. Serve una valutazione completa: storia familiare, esami del sangue, stile di vita. Poi, se c’è l’indicazione, si può iniziare. Ma sempre affiancando un percorso alimentare. Perché il farmaco da solo fa dimagrire, sì, ma non educa a mantenere il risultato”.

È vero che cambiano il rapporto con il cibo?

“Sì, ed è una delle parti più delicate. Alcuni pazienti dicono: “Non ho più voglia di nulla”. Per un periodo può sembrare una cosa positiva, ma se dura troppo crea squilibri. Mentre altri, quando smettono, si trovano a dover gestire un ritorno della fame molto intenso. È per questo che dico sempre: il farmaco può aiutare, ma la testa deve sempre tornare protagonista. Altrimenti si rischia un effetto yo-yo amplificato”.

Virginia Sanchesi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium