In attesa dell'Europride, che arriverà nel 2027, Torino il prossimo anno ospiterà un altro importante appuntamento: l'appuntamento annuale della rete RE.A.DY - la Rete Nazionale delle Regioni e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia.
Lo hanno deciso all'unanimità le città riunite oggi a Piacenza per la due giorni promossa dalla rete, che proseguirà fino a domani con un fitto programma di incontri e tavoli di lavoro.
Il capoluogo piemontese è stato scelto per il 2026 all’unanimità tra le città candidate, Padova, Genova e Catanzaro, che hanno ritirato spontaneamente la propria candidatura a sostegno di Torino, sempre più riconosciuta nel ruolo guida a livello nazionale nelle politiche a tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+.
Un appuntamento che rappresenta anche un ritorno a casa: proprio a Torino, nel 2006, durante il convegno "Friendly Cities", è nata la rete RE.A.DY. e già nel 2001 la Città di Torino aveva istituito, prima in Italia, un servizio pubblico dedicato ai diritti delle persone LGBTQIA+ all’interno della propria amministrazione. Un'attenzione, quella ai diritti, che prosegue e che porterà la nostra città nel 2027 Torino ad ospitare l’Europride.
"Siamo orgogliosi e orgogliose che Torino sia stata scelta e riconosciuta da tutte e tutti per il suo impegno e il suo ruolo storico nella promozione dei diritti delle persone LGBTQIA+ - dichiara Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti della Città di Torino -. La nostra città è da sempre un punto di riferimento per le buone pratiche istituzionali contro le discriminazioni e per l'inclusione. Questa designazione è un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni e uno stimolo a fare ancora di più, insieme alla rete RE.A.DY e a tutte le realtà che operano sul territorio per una società più giusta e accogliente".
RE.A.DY, fondata nel 2006 da 12 enti locali, conta oggi oltre 300 partner e la sua segreteria nazionale è gestita dal Servizio LGBT della Città di Torino.