“Torino ha grande capacità di sistema e dovremmo tutti fare questo esercizio”. Sono complimenti quelli che il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini, fa alla platea dell’Unione Industriali di Torino, intervenendo all’assemblea annuale.
“I vecchi numeri dell’auto non torneranno”
Poi, però, arriva anche la doccia fredda. Parole secche che spostano il ragionamento più in là rispetto ai discorsi che di solito si fanno a queste latitudini. “Va bene la ricerca nei materiali, ma se non investo in ciò che è immateriale, non possiamo scoprire cose nuove. Lo dico a Torino e al Piemonte: se aspettiamo di riavere i vecchi numeri dell’automobile qui, temo che non ci saranno. Non è colpa di Stellantis, che investe 12 miliardi negli USA dove ha prospettive economiche più vantaggiose. Sono aziende globali. Il nostro obiettivo è trattenere qui le aziende perché conveniente, in termini di burocrazia e non solo”.
Dunque guardare avanti, aerospazio in particolare: “Bisogna fare presto, sganciandoci da vecchi modelli per abbracciare nuovi modelli di futuro”.
Decarbonizzazione ed Europa
Restando sul tema auto, sulla battaglia in Europa sulla decarbonizzazione, Orsini insiste: “Possiamo arrivare all’obiettivo, ma senza seguire una sola ricetta. Bisogna dare spazio alla neutralità tecnologica e andare in più direzioni. E se tutti siamo d’accordo...”.
Sostegno ai giovani
Sui giovani, “abbiamo lavorato poco sul merito. Dobbiamo dare spazio e fiducia alle imprese delle nuove generazioni e alle start up. Siamo troppo impegnati a difenderci da ciò che succede all’esterno rispetto ad aiutare chi rappresenta il nostro futuro”.