Un gruppo di bambini, armati di entusiasmo e qualche attrezzo di fortuna, ha deciso di “aggiustare” lo skate park di Parco Dora. Il video, diventato virale sui social (in particolare su Instagram), mostra i piccoli cittadini, armati di caschetto, cazzuola e cemento, all’opera per chiudere una crepa, un gesto che ha fatto sorridere molti ma che ha anche sollevato interrogativi sulla manutenzione dell’impianto.
"Valore simbolico"
Durante il Consiglio comunale, l’esponente del Movimento 5 Stelle Andrea Russi ha presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti sulla situazione della struttura e sugli interventi effettuati dall’amministrazione.
L’assessore al Verde Francesco Tresso ha risposto spiegando che “la Città non era a conoscenza del video, ma ha apprezzato il gesto per il suo valore simbolico”. Ha poi ricordato che “dal mese dell’inaugurazione, agosto 2021, lo skate park è oggetto di manutenzione costante”. Una struttura, quella di parco Dora, composta da due blocchi principali: una rampa fissa, mai spostata, e attrezzature mobili rimosse temporaneamente in occasione di eventi come Terra Madre o il Kappa Futur Festival.
Gli interventi
Terminato il periodo di garanzia nel 2022, il Comune ha effettuato diversi interventi di riparazione - saldature, stuccature, rinforzi metallici - per un totale di una dozzina di lavori in tre anni, con una spesa complessiva di 17mila euro.
Ogni rimontaggio delle strutture mobili comporta inoltre una ri-certificazione tecnica da parte di imprese specializzate, a carico degli organizzatori degli eventi.
I danni di monopattini e bici
A preoccupare, però, sono i danni derivati da un uso improprio delle strutture, come le crepe sulla rampa fissa causate da biciclette e monopattini. “Negli anni - ha aggiunto Tresso -, sono stati anche sostituiti i pannelli informativi, spesso vandalizzati”.
Per Russi quel che rimane del video è “una piccola lezione di cittadinanza attiva”, invitando il Comune a potenziare la manutenzione: “Quelle immagini fanno riflettere. È giusto che la Città se ne occupi in modo sistematico: forse 17mila euro in tre anni non bastano”.














