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Nichelino-Stupinigi-Vinovo | 17 novembre 2025, 14:52

Alla Palazzina di Stupinigi rinascono a nuova vita le Anticamere dell’Appartamento di Carlo Felice

Decisivo l'intervento della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali: stanziati 350 mila euro per i lavori di restauro. Ora si chiede l'aiuto del Governo

A Stupinigi rinascono a nuova vita le Anticamere dell’Appartamento di Carlo Felice

A Stupinigi rinascono a nuova vita le Anticamere dell’Appartamento di Carlo Felice

La Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali aggiunge un nuovo tassello al suo impegno a favore della Palazzina di Caccia di Stupinigi. A diciotto anni dal primo intervento, si appresta a portare a termine i lavori per restauro dell’Appartamento di Carlo Felice, per poter così percorrere i Corridoi Segreti della residenza sabauda del Comune di Nichelino.

Investimento di 350 mila euro per i restauri

Gli interventi sugli apparati decorativi delle due Anticamere dell’Appartamento di Carlo Felice, parte degli Appartamenti di Ponente, ha una grande valenza storica: l’appartamento del Duca di Savoia, poi di Carlo Felice, riprende lo spirito del rococò ed è costituito da due anticamere poste in asse con l’atrio.  Un risultato cui si è potuti arrivare grazie ai 350 mila euro messi in campo dalla Consulta. per lo svolgimento dei lavori di restauro.

La prima anticamera presenta la volta affrescata, nel 1754, a più mani: l’impostazione a trompe l’oeil dello stucco dipinto a pennacchi, lunette e medaglioni, con volute e ornati floreali di Giovanni Battista Alberoni e forse l’assistenza e i quattro clipei angolari di Giovanni Franco Cassini. L’ovato centrale a putti e cielo è attributo al Salega. Agli stessi due pittori, Alberoni e Cassini, sono attribuiti i partiti decorativi della boiserie e delle porte volanti. Alle pareti si possono ammirare dipinti a olio su tela, raffiguranti marine sulle testate e “boscarecce” sui lati maggiori, alternate ai serramenti vetrati, preparatori per il successivo trasferimento su arazzi, opera di Francesco Antoniani e realizzate tra il 1738 e il 1752. 

La volta della seconda anticamera, di forma rettangolare con conche di testata, è un affresco rococò a finte architetture, edicole a cimasa, vasi di fiori, conchiglie, corali e cavallucci marini, opera di Francesco Antoniani e Gaetano Perego del 1756, a cui si devono anche le pregevoli decorazioni della boiserie - lambriggi, serraglie e portevolanti - queste ultime forse su disegno di Tommaso Prunotto. Anche in questo ambiente le pareti sono decorate con “cartoni” preparatori per arazzi, nel genere delle bambocciate, realistiche scene di vita quotidiana, di Angela Palanca, databili tra il 1740 ed il 1750; le quattro tele sovrapporte con scene di battaglie sono opera di Pietro Domenico Olivero. 

Un impegno per Stupinigi iniziato nel 2007

L’impegno della Consulta per la Palazzina di caccia di Stupinigi aveva preso avvio nel 2007 con il reimpianto di 1.700 pioppi cipressini lungo le tre principali rotte di caccia. Dal 2009 al 2011 seguono i restauri dei dodici Medaglioni lignei raffiguranti i primi Conti della Genealogia Sabauda e nel 2012 il restauro degli apparati decorativi e di tredici tele dipinte da Vittorio Amedeo Cignaroli nella Sala degli Scudieri. 

Tra il 2013 e il 2014 sono restaurate l’Anticappella e la Cappella di Sant’Uberto.  Nel Salone juvarriano si lavora tra il 2014 e il 2015, valorizzando gli apparati decorativi, la grande balaustra e le statue delle Quattro Stagioni e dei Mori. Tra il 2015 e il 2017 la Consulta interviene sull’Appartamento della Regina prima, e su quello del Re poi, restaurando apparati decorativi, tappezzerie e serramenti. Con gli 11 milioni (non solo destinati a Stupinigi, ndr) arrivati nel 2023 dalla Regione Piemonte si erano già realizzare alcuni interventi di restauro urgenti, fino a quello presentato oggi, perché già dal mese di dicembre, secondo quanto riferito dalla direttrice della Palazzina Marta Fusi, gli appartamenti di Carlo Felice possano entrare a far parte dei tour guidati della rassegna "Passpartout", che vuole far conoscere gli spazi segreti di Stupinigi.

L'obiettivo successivo, come ha spiegato la presidente della Consulta Licia Mattioli, è arrivare a riaprire tutti e quattro gli appartamenti come non capitava dalla fine degli anni Novanta. Entro il 2026 si punta a riaprirne completamente almeno una prima parte.

L'appello al governo: "Servono fondi"

"In Francia in un posto come questo ci sarebbero le code, qui non ci arrivano neppure i pullman. Dicono che per allungare la corsa del tram 4 di pochi chilometri e portare la fermata qui davanti ci vogliono venti milioni. Una cifra enorme" ha aggiunto Mattioli, che ha intenzione di invitare a Stupinigi il ministro della Cultura Alessandro Giuli. "Sono andata a chiudere aiuto ovunque: al Mic, alla Regione, al Comune, alle Fondazioni. Ora siamo in difficoltà".

Massimo De Marzi

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