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Sanità | 10 dicembre 2025, 16:48

Nuovo pronto delle Molinette entro il 2028. Due anni e mezzo di lavori: “Ma non chiuderemo”

Per il direttore generale Livio Tranchida si tratta di un’"opera non più rinviabile". Costi aumentati di 5 milioni, la Regione copre l’eccesso. Ogni anno 70mila accessi e oltre mille interventi chirurgici

Nuovo pronto delle Molinette entro il 2028: due anni e mezzo di lavori

Nuovo pronto delle Molinette entro il 2028: due anni e mezzo di lavori

"Un'opera non più rinviabile”. Commenta così Livio Tranchida, direttore generale della Città della Salute, il cronoprogramma sul pronto soccorso delle Molinette i cui lavori di ristrutturazione sono imminenti. La salute non può attendere, nemmeno il Parco della Salute, bisognava correre ai ripari per ridare dignità a un luogo di primo approdo sanitario, ma ormai vetusto. Ma i lavori, assicurano, non fermeranno l’attività di corso Bramante, in un luogo dove ogni anno ci sono in media 70mila accessi e dove operano 40 medici, 120 infermieri e 60 Oss.

Attività preliminari al via da aprile

Vagliato il progetto di fattibilità tecnico economica - che Regione e CDSS hanno affidato al Politecnico di Torino - ora si passa alla verifica e poi al cantiere vero e proprio che verrà suddiviso in tre fasi, più una fase zero. Le attività preliminari, in capo a Città della Salute, cominceranno ad aprile 2026 per una durata di quattro mesi. Qui, tra le operazioni più delicate, è previsto il trasferimento dell’angiografo e del nuovo blocco operatorio al primo piano. 

Poi i lavori veri e propri, con S.C.R. che entra in gioco: tra demolizioni, realizzazioni di ascensori, con l’adeguamento del primo blocco e le attività di pronto soccorso che rimarranno attive nelle aree attuali. Questo processo si svilupperà per più di un anno, tra settembre 2026 e ottobre 2027

Fine dei lavori prevista nel dicembre 2028

Poi si interverrà sull’attuale Pronto Soccorso con il servizio trasferito temporaneamente negli spazi rinnovati: termine lavori previsto per novembre 2028. E infine un ultimo passaggio per l’adeguamento degli OBI (osservazione breve intensiva). Fine: entro dicembre 2028

In due anni e mezzo la città di Torino avrà un Dea riqualificato e pronto a gestire le molte situazioni. L’andamento dei lavori a blocchi, per evitare chiusure, con la necessità di intervenire in due tempi sugli impianti, ha visto un aumento dei costi di quasi 5 milioni di euro, passando da 8,64 a 13,56 milioni, con 9,64 milioni destinati a lavori e sicurezza. La Regione Piemonte ha garantito le risorse necessarie per coprire la differenza.

"Un bisogno di salute"

Tra i pazienti che arrivano ogni giorno alle Molinette ci sono emergenze gravi ma anche numerosi codici verdi e azzurri, "che rappresentano comunque un bisogno di salute", ha precisato il direttore generale. Proprio per questo, gli ambienti attuali risultano inadeguati, nonostante l’impegno e la professionalità del personale sanitario che ogni giorno sostiene il servizio anche sul piano dell’umanizzazione delle cure.

Come spiegato dal direttore sanitario Antonio Scarmozzino la struttura rappresenta un unicum sul territorio. "Un ospedale, nell’ospedale”, dove ogni anno vengono presi in carico 2.000 codici rossi e 1.000 interventi chirurgici in emergenza  con il supporto di un blocco operatorio dedicato con un'area radiologica e terapia intensiva.

Quello che viene assicurato è che tutto è stato predisposto in modo che che nessun paziente venga rimandato indietro. Qui ce ne sono mediamente 40 al giorno seguiti dal personale, con picchi fino 90 (come è avvenuto proprio questa notte), a volte anche superiori alle centinaia nei periodi di punta. Ma la multidisciplinarietà, la competenza e l’umanizzazione degli spazi permetteranno, come accerta chi ha seguito l’iter, che non ci saranno interferenze nell’attività.

Daniele Caponnetto

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