È lo scrittore che per primo ci ha reso consapevoli della nostra insignificante presenza nell'universo. Grazie a lui abbiamo fatti i conti con la completa disgregazione del nostro io, con il relativismo rispetto a ogni credenza e certezza. Ha permesso che ciascuno di noi si guardasse, un giorno, nello specchio, per accorgersi all'improvviso, notando un banale difetto, di quello “strappo al cielo di carta” che segna lo scarto, la svolta nella mediocrità del flusso vitale. A 150 anni dalla sua nascita, il Festival Nazionale Luigi Pirandello, giunto alla sua XI edizione, celebra il grande autore siciliano con la rassegna annuale organizzata da Linguadoc.
La programmazione è stata presentata ieri al Teatro Gobetti da Giulio Graglia, direttore artistico. Tanti eventi che rendono omaggio al rapporto tra Pirandello e il territorio piemontese, ben consolidato e di sicuro impatto sulla sua attività: basti pensare al soggiorno estivo a Coazze, nel 1901, dalla sorella Lina, luogo in cui trovò l'ispirazione per tanti successi letterari, o ai teatri Alfieri e Carignano che hanno ospitato i suoi capolavori.
Si comincia domani, 8 giugno, con un evento al Circolo dei Lettori dedicato al carteggio tra l'autore agrigentino ed Eduardo de Filippo, con Alessandra Comazzi e Sergio Martin. Al Teatro Gobetti andranno poi in scena, a fine giugno, le trasposizioni teatrali dei romanzi che l'hanno consacrato: Il fu Mattia Pascal, con Giovanni Mongiano, adattato da Bruno Quaranta e diretto da Giulio Graglia, e Uno, nessuno e centomila, con Enrico Lo Verso, per la regia di Alessandra Pizzi.
Da segnalare anche i due eventi organizzati con la Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte: il 20 giugno, Pirandello e le donne, cui parteciperà Cinzia Pecchio, della Consulta femminile regionale, e, il 22, Sei (or more) personaggi in cerca di... Il sud del mondo e Pirandello, con l'intervento di Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, e del Comitato per i diritti umani.
L'appuntamento conclusivo sarà, invece, a Coazze, il 13 luglio, a Villa Tosco, con le opere Cecè e La morsa.
Graglia ha allestito anche quest'anno un festival piemontese, tra Torino e la Val Sangone, che però non dimentica le origini siciliane, portando avanti una stretta collaborazione con Agrigento e Porto Empedocle.
Ma non solo. Dalla sinergia con il Teatro Stabile di Torino è scaturito un interessante progetto virtuale, mirato a far meglio riscoprire la grandezza del nostro illustre premio Nobel: la mostra online 150pirandellopiemonte.it. «Un percorso multimediale che recupera le radici del rapporto con Torino e il Piemonte, ricollegando i fili della memoria geografica con quelli della storia teatrale del nostro Paese», ha spiegato il presidente Lamberto Vallarino Gancia. «Grazie alle risorse del nostro Centro Studi e di alcuni enti partner quali RAI, Ecomuseo della Resistenza di Coazze e Polo bibliotecario di Scienze Umanistiche siamo riusciti a realizzare una mostra accessibile a tutti, completa e molto funzionale per qualsiasi approfondimento relativo all'attività di Pirandello sul nostro territorio». Un grande patrimonio iconografico composto da foto, cartoline, video e documenti d'epoca, per un tuffo nel passato e un'attualizzazione, nel presente, del genio siciliano che ha siglato il nostro Novecento.