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Eventi | 11 ottobre 2017, 09:47

Flashback, all’Isozaki l’arte del passato si confronta con il Futurismo

La fiera si terrà dal 2 al 5 novembre ed esporrà anche opere di Giacomo Balla e Artemisia Gentileschi. Ma coinvolge anche Barriera di Milano con il progetto “Opera Viva”

Flashback, all’Isozaki l’arte del passato si confronta con il Futurismo

Da Milano a Barriera di Milano. La quinta edizione di Flashback, che si terrà durante la “settimana dell’arte” torinese, dal 2 al 5 novembre, si è presentata a Milano, all’interno della prestigiosa cornice delle Gallerie d’Italia, accolta da un entusiasta Michele Coppola, direttore dei beni artistici di Intesa Sanpaolo ed ex assessore alla Cultura della Regione Piemonte.Flashback cresce e coinvolge diverse realtà sul territorio di Torino, come dimostra il progetto avviato qualche anno fa su Barriera di Milano. Prima, però, ci sono le gallerie, che aumentano. C’è, del resto, una novità. La sede, il Pala Alpitour Isozaki, riserverà più spazio alla nuova edizione di Flashback,  allestita nel foyer grande, in corrispondenza dell’ingresso principale, con l’accesso da piazza d’Armi.

Quest’anno, Flashback si sviluppa nel segno dello scrittore statunitense Philip K. Dick. Il tema, infatti, è “In senso inverso”, dal titolo del romanzo pubblicato da Dick nel 1967, nel quale lo scrittore immaginava un mondo in cui il tempo avesse iniziato a scorrere al contrario. L’obiettivo è quello di instaurare un dialogo tra l’arte contemporanea e quella del passato, perché, come recita il leitmotiv della manifestazione – che riprende una frase dell’artista Gino De Dominicis – “l’arte è sempre contemporanea”.

“In questa edizione – ha spiegato Stefania Poddighe, che con Ginevra Pucci dirige Flashback – ci sarà un focus sul Futurismo. Saranno esposte diverse opere e la vera stanza da pranzo di Giacomo Balla”. E tra le opere moderne spiccano alcuni lavori di Joan Miró, esposti dalla Galleria Torbandena.
Il dialogo con il “passato”, tuttavia, si costruirà anche attraverso opere di Artemisia Gentileschi e Bernardo Cavallino (gallerie Cesare Lampronti), Francesco Hayez (galleria W. Apolloni) e Anthon Van Dyck (galleria Robilant + Voena). Saranno esposti anche alcuni olii su rame di Jan Brueghel (galleria Caretto&Occhinegro).

Una sezione intera sarà dedicata alle avanguardie degli anni Sessanta e Settanta, con un’opera per ogni autore, da Salvo a Paolini, fino al raro autoritratto di Gino De Dominicis, che per stessa indicazione dell’autore può essere visto soltanto dal vivo.
Ma Flashback si arricchisce anche di una serie di eventi. Dai laboratori per le scuole, con Mariachiara Guerra, a una sezione video curata da Mario Martone e Nicola Spinosa, che punta l’obiettivo su Napoli. Mauro Battisti, poi, ha curato un progetto musicale, fatto di sonorizzazioni e concerti jazz, al quale si aggiungono i talk e un progetto di storytelling. La fiera, peraltro, si arricchisce di un’installazione di Pascale Marthine Tayou e di una mostra dedicata allo scultore Philip King, curata da Patrizia Bottallo.”Si tratta di uno degli artisti più importanti della scultura inglese – ha spiegato la curatrice – ed è chiamato ‘Il re’ anche per l’assonanza con il suo cognome. Con le sue opere faremo un focus sul processo creativo dell’artista”.

Fuori dalla fiera, infine, si sviluppa il progetto Opera Viva, curato da Christian Caliandro, che affonda le radici nel quartiere Barriera di Milano e che, in piazza Bottesini, ha dato vita a un manifesto, di tre metri per sei, che ogni sei mesi viene “rinnovato” da una serie di artisti che fanno parte del progetto. Alla guida dell’iniziativa c’è Alessandro Bulgini, che negli ultimi tempi ha iniziato un lavoro simile anche sul quartiere Aurora. Il prossimo appuntamento, poco prima di Flashback, è fissato per il 18 ottobre alle ore 18, quando piazza Bottesini avrà un nuovo manifesto. L’artista consiglia di portare con sé all’evento una valigia o un trolley. “Una volta vista l’opera capirete perché” ha commentato.

Paolo Morelli

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