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Nuove Note | 28 gennaio 2018, 12:44

Abbandonare il posto fisso e darsi alla musica per raccontare se stessi: questo il “posto fisso” di Vea

Fin da piccola Vea, al secolo Valeria Angelotti, è stata legata alla musica ma all’età di 24 anni ha capito che voleva viverla al 100%

Abbandonare il posto fisso e darsi alla musica per raccontare se stessi: questo il “posto fisso” di Vea

Fin da piccola Vea, al secolo Valeria Angelotti, è stata legata alla musica ma all’età di 24 anni ha capito che voleva viverla al 100%. Dopo aver militato in diverse band, cambiato stile e genere ha iniziato il suo progetto solista. Il 9 febbraio uscirà il suo primo Ep “Posto fisso” che sarà presentato il 28 febbraio al Blah Blah. In “Posto fisso” Vea parla di lavoro, la vecchiaia e il rapporto con il suo fedele ukulele.

Chi è Vea? 

Vea è il mio soprannome dalle superiori.

Il mio nome è Valeria Angelotti e la musica mi accompagna da quando sono nata. Ho capito di volerla vivere al 100% soltanto a 24 anni, quando qualcuno per la prima volta mi ha chiesto di scrivere melodia e parole per una canzone. Da lì in poi ho avuto diverse band, cambiato stile e genere. Poi sono arrivata alla conclusione che ciò che più mi rappresenta è la realtà, schietta e sincera. E così, come ha fatto Giovanni Rana con i suoi tortellini, ci ho messo del tutto la faccia con quel nomigliolo che mi porto dietro da sempre. Quindi, Vea, è il punto di arrivo di un'attenta riflessione su cosa voglio dalla vita e il punto di partenza di tutto ciò che può capitare, artisticamente e non.

Come il tuo ukulele è diventato il tuo compagno di avventure musicali?

Alle medie ho imparato a suonare la chitarra, in maniera molto semplice. Qualche anno fa, decisa ad imparare seriamente, sono stata frenata dalla tendinite e la soluzione inizialmente è stata quella di ridurre le dimensioni dello strumento. Alla fine di questa ideale matrioska a forma di chitarra è rimasto l'ukulele e ci siamo piaciuti. Tanti lo denigrano, ma a noi piace scrivere insieme. È grazie all'ukulele che ho scoperto una nuova scintilla che mi ha portato a scrivere in maniera così ironica.

Chi e/o cosa ispira la tua musica?

Non c'è un chi o un qualcosa in particolare. È vero però che mi piace raccontare la vita di tutti i giorni. Ho passato tanto tempo su treni e pullman e la maggior parte delle canzoni sono nate così, in viaggio. Un viaggio poco romantico, sempre verso la stessa meta, spesso un posto di lavoro, completamente circondata dalla quotidianità di tanti. Musicalmente, mi sento figlia degli anni Novanta e della musica ascoltata a casa con i miei genitori, Battisti e Mina a valanga. Ti confesso che mi piacerebbe essere figlia legittima di Ella Fitzgerald e Dizzy Gillespie, la nipotina di Bobby McFerrin, l'amante di John De Leo e compagna di banco di Brittany Howard (Alabama Shakes).

“Posto fisso” è l’Ep che uscirà il 9 febbraio, raccontaci come è nato.

Nasce dalle fatiche che affronto per far sì che la musica sia davvero il mio lavoro.

A ventotto anni ho abbandonato uno stipendio “sicuro” perché non potevo assolutamente mentire a me stessa. Non potevo restare chiusa otto ore (magari) in un negozio, 6 giorni su 7 (anche 7 su 7), a piegare vestiti, ad appendere mutande e reggiseni, a preoccuparmi di mantenere alta la mia media d'incassi (che al giorno era pari al mio stipendio mensile, se non superiore) per il bene di chi?! Ammiro chi affronta questo lavoro con passione e amore, ma non fa per me. Ho racchiuso la rabbia e la consapevolezza di quei tempi nelle prime tre canzoni dell' Ep (Piega-Ri-Piega, Mobbing e Lobotomania) e le lascio scorrere insieme ad altre tre che aggiungono lo sfondo di suggestioni che  più accompagnano: l'eterno enigma “Uscire o non uscire?” di Party (di cui potete vedere anche il video ), il pensiero sempre rivolto a mia Nonna e alla vecchiaia (questa sconosciuta) di Tuttotondo e la confessione del mio amore all'ukuelele di Tutto di me.

Il posto fisso è un chiodo fisso?

Eh si. Personalmente l'espressione “posto fisso” mi angoscia. Dovremmo poter avere la libertà di sperimentare le nostre abilità e cambiare opinione sul lavoro che più ci rappresenta, in base ai cambiamenti che subiamo, nel bene e nel male in quanto esseri umani. E invece tutti con l'ansia addosso di essere definiti una volta per tutte.  Questo titolo vuole essere una piccola rivoluzione semantica per far diventare “Posto Fisso” la libera espressione, l'autodeterminazione e quei luoghi che operano tutti i giorni nel tessuto sociale di tante comunità.

Come suonerà live l’Ep?

Il sound ideale è quello che ascolterete sul disco, con la band al completo. Ma per tante ragioni spesso ci sentirete in trio (voce, ukulele, basso, batteria) o troverete soltanto me con voce ed ukulele. Quello che farà l' Ep, sarà suonare tanto con tanti sound diversi. Ve l'ho detto che non mi piacciono le cose fisse, no?!

Parlaci della copertina dell’Ep e di questo coloratissimo pappagallo.

La copertina è un’idea dell’artista, Dalia Del Bue, nonché mia amica. Nelle sue opere compaiono spesso gli animali, ispirata dal mio ciuffo mi ha trasformata in un pappagallo che vive in un ukulele, da sfondo fa un coloratissimo paesaggio hawaiano.

La tua Torino musicale e non.

Torino è la mia città, ma spesso sento di non appartenerle. 

Anche se ho un accento piemontese marcatissimo, il mio sangue meridionale forse prevale.

La mia Torino musicale quasi non esiste più (sono vecchia, ahahahah) e devo prendere ancora le misure con la sua erede.  Un po' l'ho persa di vista per i miei tre anni di pendolarismo, direzione Milano, causa triennale di canto jazz alla Scuola Civica Claudio Abbado. Quello che faccio è viverla tutti giorni andando anche ad ascoltare un sacco di sconosciuti come me.

Ascolto, rifletto, considero e riassumo nelle mie canzoni. Tra qualche tempo magari sentirete i risultati.

News, appuntamenti, live in programma.

Sta per uscire un nuovo video! Non vi dico di quale brano così siete costretti a rimanere incollati alla mia pagina facebook (www.facebook.com/veangelotti). Vi aspetto oggi pomeriggio alle 17 al Teatro Garabato oppure piccolo piccolo, ingresso up to you con  tessera Arci. Un altro appuntamento importante è il release party ufficiale di “Posto Fisso” del 28 Febbraio al Blah Blah, in cui potrete sentire la band al completo e alcuni ospiti.

Federica Monello

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