Il 22 novembre, ricorrerà il decennale dalla scomparsa di Vito Scafidi, studente del Liceo “Darwin” di Rivoli ucciso dal crollo di una controsoffittatura. Pensando a questa ricorrenza parte una “carovana” sulla sicurezza scolastica, per controllare le condizioni delle principali scuole piemontesi. L’iniziativa, dal titolo “La scuola è viva, evviva la scuola”, è promossa dalla Fondazione Benvenuti in Italia, dal Fondo Vito Scafidi e da ACMOS. La prima tappa è stata la succursale dell’IIS “Bosso Monti” di Torino, che versa in condizioni critiche e sarà trasferita.
“Questo edificio – ha commentato Antonino Iaria, assessore ai lavori pubblici e all’istruzione della Città metropolitana e consigliere comunale di Torino – non dovrà più essere utilizzato come scuola superiore. Le classi saranno smistate tra la sede centrale e un’altra struttura”. Ed è su questo punto che l’amministrazione è al lavoro. Ci vorrà del tempo – si presume un paio d’anni per tutto il percorso – ma l’intento è chiudere del tutto la succursale per cambiarne l’utilizzo. Per la sicurezza scolastica, intanto, quest’anno la Città metropolitana ha messo a bilancio 22 milioni di interventi tra ristrutturazioni e messa in sicurezza degli edifici.
Ora la prerogativa è mappare il Piemonte, per capire quante risorse siano necessarie. Secondo una tabella diffusa da Benvenuti in Italia, gli edifici scolatici piemontesi sono 490, di cui il 44% realizzati tra il 1941 e il 1974. Solo il 2,3% è stato costruito dopo il 1991 (1,4% tra il 2001 e il 2006). Va affrontato, quindi, un generale invecchiamento delle strutture, che pur con lavori di ristrutturazione non sono più adeguate alle esigenze di sicurezza. Anzi, le riparazioni potrebbero anche diventare anti-economiche, perché converrebbe costruire edifici nuovi. “Lo stiamo per fare a Chivasso – ha aggiunto l’assessore Iaria – ma avverrà anche in altre realtà”.
“Quanto accaduto negli ultimi anni – ha aggiunto Roberto Montà, consigliere della Città metropolitana e sindaco di Grugliasco – ha portato all’attenzione la sicurezza strutturale degli edifici. Ci si confronta, ora, su due temi: lo stato dei solai e la sicurezza sismica. Negli ultimi 4 anni, il Piemonte ha ricevuto investimenti per 247 milioni di euro, nel prossimo triennio potrebbero arrivarne altri 230, ma bisogna partire dalla fotografia della situazione”.
In questo si inserisce la “carovana”, che si spinge oltre. “Faremo delle attività con i ragazzi – ha spiegato Francesca Rispoli, presidente di Benvenuti in Italia – affinché si sviluppi una riflessione sui temi della sicurezza”. Domani la “carovana” sarà a Novara, poi andrà a Susa, Verbania e altre città, per chiudere a Scarmagno, passando anche al “Darwin” di Rivoli. “L’iniziativa – ha aggiunto Giulia Toffanin, responsabile del progetto Scu.Ter di Acmos – coinvolge anche i ragazzi del Primo Liceo Artistico, che dipingeranno le panchine dello spazio di Vito Scafidi”. Piazza Chiaves, a Vanchiglietta, avrà uno spazio intitolato al ragazzo con panchine dipinte secondo le parole chiave emerse durante gli incontri. Le scuole coinvolte, poi, produrranno una segnaletica per la sicurezza, declinata secondo le necessità degli alunni.
Sul piatto ci sono diversi buoni propositi, che però sono diventati immediatamente distanti quando è intervenuta Cinzia Caggiano, la mamma di Vito Scafidi. “Sono entrata in questa scuola – ha detto, in riferimento alla Bosso Monti – per la prima volta a dicembre. Qui dovrebbero esserci uffici, invece ci sono studenti. Mi viene la pelle d’oca nel vedere che quest’aula (dove si è svolta la conferenza stampa, ndr) ha un lato inagibile, o a vedere questi corridoi troppo stretti per il passaggio degli studenti. Dentro la scuola c’è il tesoro più prezioso di una nazione: il futuro. In questi anni tantissimi ragazzi e dirigenti scolastici hanno scritto al Fondo Vito Scafidi per chiedere aiuto, è diventato un punto di riferimento”.