Fibre che derivano da materie prime totalmente rigenerate, seta cruelty free, ricami in paillettes creati da gusci di cozze e vecchi CD, tessuti 100% riciclati dalla plastica raccolta nel Mediterraneo e dalle reti da pesca in disuso. Non sono solo materiali e tecniche di lavorazione sperimentali e innovative, ma costituiscono l’alfabeto di un nuovo linguaggio, fatto di parole e concetti quali sostenibilità, recycling, upcycling, qualità ambientale e filiera corta.
Dreamers, progetto ideato e curato da Barbara Casalaspro e Ludovica Gallo Orsi, indaga la moda e i suoi linguaggi tra nuove tecnologie, tradizioni e sperimentazioni e rinnova il suo appuntamento con una terza edizione in programma a Torino presso gli spazi di Toolbox da oggi al 4 novembre, all’interno della settimana torinese dedicata all’arte contemporanea. L'edizione 2018 si concentra quest’anno sulla sostenibilità nella moda, come evidenzia il tema Re-wear, che individua nel connubio di etica ed estetica il comune denominatore di tutti i progetti in scena.
"Abbiamo imparato a riflettere sul cibo che consumiamo, ma raramente pensiamo agli indumenti che indossiamo – spiegano le curatrici della rassegna – eppure i coloranti e la formaldeide possono essere altrettanto tossici dei grassi idrogenati e dei conservanti. Anche per questo abbiamo scelto di dare voce a chi studia, crea e crede in una moda sostenibile. Dreamers sarà un’immersione nella bellezza attraverso un’esperienza ricca di stimoli che ci darà una maggiore conoscenza di quello che c’è dietro l'industria della moda, la seconda più inquinante al mondo, e di quello che possiamo aspettarci dal suo futuro, che dovrà essere più consapevole ed ecologico".
Un racconto complesso che si sviluppa attraverso quattro sezioni: i talk pensati per ascoltare e condividere progetti e differenti punti di vista, i workshop per adulti, ragazzi e bambini condotti da tutor d’eccezione, i percorsi espositivi e le performance, la fiera che presenta una selezione di 44 slow brand, tra atelier, fashion designer, collettivi, protagonisti di una nuova visione della moda fatta di ricerca, progettualità e innovazione, con creazioni 100% made in Italy in edizioni limitate e pezzi unici. Collezioni di abiti e accessori, con un forte messaggio narrativo, curati in ogni dettaglio e in ogni fase di produzione, caratterizzati da un alto grado di ricerca estetico-formale, dalla sperimentazione dei materiali e dalla rivisitazione di tecniche tradizionali.
Dalla eco couture agli atelier indipendenti: un movimento ricco, coraggioso e cosciente. Una nuova estetica basata su riciclo e riuso, qualità artigianale e tecniche innovative, con una filosofia schierata contro la cultura dell’usa e getta, per riscoprire il valore di ciò che indossiamo. Storie, territori, prodotti che hanno significato e qualità, progettati per durare. Quello della sostenibilità nella moda è uno scenario complesso che riguarda molteplici questioni: dalle emissioni di gas a effetto serra generate dalla produzione di tessuti che secondo i dati condivisi a inizio 2018 dall’Onu sarebbero pari a 1,2 miliardi di tonnellate all’anno, al consumo d’acqua, dall’approccio monouso che i consumatori hanno nei confronti dei capi che acquistano, fino alle condizioni dei lavoratori impiegati nella produzione dei capi d’abbigliamento.
Partendo da queste considerazioni, Dreamers riflette su una moda in grado di generare cambiamenti culturali, di esplorare e innovare, rigenerare e riprogettare la contemporaneità. Il tema dell’edizione 2018 viene così affrontato attraverso le testimonianze di designer di eco-couture, imprenditori, critici, atelier indipendenti, università e aziende, movimenti italiani e internazionali che contribuiscono a costruire un percorso a 360° volto a rafforzare una rete, generare uno scambio di idee e metodologie utili ad accrescere le nostre conoscenze nel settore della moda sostenibile e indirizzarci a mettere in atto comportamenti più consapevoli.