Un gesto simbolico, ma anche fortemente pratico, per ribadire il proprio impegno nella promozione della pace tra i popoli e rivendicare la presenza a pieno titolo nell'Unione Europea: la Circoscrizione 7 (prima istituzione pubblica in Italia, ndr), a partire da martedì mattina, a fianco della bandiera italiana e di quella europea, ha issato il vessillo della pace del Sermig, l'organizzazione di solidarietà fondata nel 1964 da Ernesto Olivero e attiva sul territorio di Borgo Dora.
In apertura di cerimonia, lo storico Gianni Oliva ha ricordato i presupposti che hanno portato allo sviluppo dell'attuale contesto europeo: “La Prima Guerra Mondiale - ha spiegato – ha cambiato il nostro modo di vivere più di qualunque avvenimento storico, provocando milioni di morti ma dando l'avvio a enormi cambiamenti sociali come l'emancipazione delle donne e la nascita dell'opinione pubblica. Proprio quest'ultima, attraverso il controllo della formazione e dell'informazione, è stata fondamentale strumento per lo sviluppo dei totalitarismi nei decenni successivi. La bandiera della pace, e momenti come questo, devono evocare i percorsi che l'umanità ha fatto, ricordandone le ragioni per non ripeterne le derive”.
Grande soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dal presidente della Circoscrizione Luca Deri: “Ernesto Olivero e i suoi ragazzi – ha sottolineato – ebbero un'idea fantastica: trasformare un arsenale che produceva armi in un “Arsenale della Pace” in grado di promuovere la solidarietà. La Circoscrizione ha voluto adottare la bandiera del Sermig perché rappresenta un luogo in cui l'uomo ha valore indipendentemente dalle proprie caratteristiche e abbiamo scelto di abbinarla a quella europea perché, nonostante i suoi limiti, ha garantito 74 anni di pace”.
In rappresentanza della Città di Torino è invece intervenuto il vice-presidente del Consiglio Comunale Enzo Lavolta: “Sono molto felice - ha dichiarato – per tre motivi: per la presenza di tanti giovani del territorio che, grazie ai propri insegnanti, hanno condiviso un pezzo di storia della Città, per la possibilità di parlare di Europa e per aver condiviso i valori di incontro e solidarietà che un presidio importante come il Sermig ci sta aiutando a colorare di responsabilità”.
In chiusura, Don Andrea Bisacchi ha ricordato il significato della bandiera del Sermig: “La pace – ha spiegato - non appartiene a nessuno ma va costruita insieme: le 77 bandiere disegnate sul nostro simbolo vogliono ricordare a tutti che all'appello della pace non può mancare nessuno”. A seguire è stata anche inaugurata la mostra “Ieri e oggi: i ragazzi del '99” a cura dell'Istituto Tecnico Russell-Moro-Guarini, in cui gli studenti classe 1999 hanno rivisitato, attraverso i loro occhi, la vita dei propri coetanei nati nel 1899 e tragicamente coinvolti nella Prima Guerra Mondiale.