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Politica | 26 settembre 2019, 21:20

Legge elettorale, il Piemonte dice sì al referendum

Dopo tre giorni di "maratona" no-stop il Consiglio Regionale ha votato favorevolmente alla proposta della Lega, con 31 voti della maggioranza: centrosinistra e M5S hanno lasciato l'aula

Legge elettorale, il Piemonte dice sì al referendum

Dopo tre giorni di “maratona” no-stop il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato la proposta della Lega di referendum abrogativo sulla quota proporzionale prevista dall’attuale legge elettorale. Il provvedimento è passato con i 31 voti di tutto il centrodestra, inclusa Forza Italia: centrosinistra e M5S hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro la decisione di contingentare i tempi.

"Credo che abbiamo fatto il nostro dovere - ha commentato il Presidente della Regione Alberto Cirio , prima del voto - di rappresentanti delle istituzioni, dei piemontesi e degli italiani".  "Da domani - ha aggiunto il governatore - si va avanti pensando alle altre urgenze del Piemonte".

"La maggioranza piemontese - ha dichiarato il capogruppo regionale della Lega Alberto Preioni -si è dimostrata compatta su un tema di assoluto buon senso, che consentirà al popolo italiano di modificare la legge elettorale per evitare i ribaltoni. Un sistema più semplice, sul modello di quanto già avviene per i sindaci: chi ottiene anche solo un voto in più, sarà maggioranza".

"Lunedì prossimo -continua l'esponente del Carroccio - mi recherò insieme al Presidente Stefano Allasia a Roma per depositare il documento con cui richiediamo il referendum”.

A puntare il dito contro il centrosinistra e il M5S il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola e i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti, con l’accusa di aver tenuto “in ostaggio il Consiglio regionale in questi ultimi tre giorni”. “Hanno scelto -continuano gli azzurri - di salire sulle barricate per difendere l’ingovernabilità del Paese e continuare con i papocchi e inciuci che hanno consegnato l’ennesimo governo composto da forze che hanno perso le elezioni politiche”.

A spingere per il sistema maggioritario era stato il leader del Carroccio Matteo Salvini, dal palco di Pontida. Con il voto di questa sera è stata raggiunta la soglia delle cinque regioni - oltre al Piemonte, il sì era già arrivato da Veneto, Sardegna, Lombardia e Friluli- necessarie per ottenere la consultazione popolareAffinché il referendum abrogativo si tenga nel 2020 è necessario che la richiesta venga inviata alla Corte Costituzionale entro il 30 settembre. 

Cinzia Gatti

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