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Economia e lavoro | 11 ottobre 2019, 13:27

Torino sogna in grande con le Nazioni Unite e pensa a un laboratorio Internazionale di innovazione

Intelligenza artificiale, droni e guida autonoma tra i temi forti che potrebbero trovare casa in città con il progetto UNTIL. Appendino: "La tecnologia cambia la vita di tutti i giorni alle persone: abbiamo le carte giuste per entrare in una rete molto importante per il nostro sviluppo". Gallina: "Competenze e tradizione: pronti a fare la nostra parte"

Torino sogna in grande con le Nazioni Unite e pensa a un laboratorio Internazionale di innovazione

È da sempre un tesoro "nascosto" sulle rive del Po, ma l'International training center ILO delle Nazioni Unite di Torino si prepara a regalare un altro gioiello di rilievo globale alla città.

Si tratta di un laboratorio d'innovazione che potrebbe nascere nell'ambito del programma UNTIL Lab con cui l'ONU vuole promuovere lo studio, la progettazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate.

Protagonisti sono concetti come blockchain, intelligenza artificiale, internet of things, fintech, droni e guida autonoma. In partita le ultime due, cavalli di battaglia proprio dell'amministrazione cittadina all'ombra della Mole. "Qui c’è un ecosistema che sta lavorando molto sul tema dell'innovazione come strumento di sviluppo del territori - commenta Chiara Appendino, sindaca di Torino -. Alcune sperimentazioni sono già in atto e la nostra città è un esempio a livello nazionale: può fare la differenza per far capire come l'innovazione può toccare le persone nella loro vita quotidiana. Ne è un buon esempio la fermata della metropolitana di corso re Umberto che è un caso di collaborazione tra pubblico e privato, combinazione essenziale per l'innovazione. La tecnologia migliora il servizio alle persone, quindi l'innovazione non è un affare da salotto, ma deve toccare la vita delle persone. Insieme al sistema industraile e universitario faremo di tutto per convincerla".

Per la città, inoltre, sarebbe un importante riconoscimento internazional. "Entrare in una rete internazionale sarebbe molto importante - aggiunge Appendino -. Significa nuove assunzioni, relazioni, competenze e un ulteriore elemento di sviluppo per la nostra città. Significa entrare in una rete in grado di attirare investimenti e attenzione".

E anche il tessuto industriale è pronto a fare la sua parte. "A fronte di un'analisi della possibilità di stabilire qui un laboratorio internazionale siamo a disposizione per creare le condizioni affinché trovino le condizioni ideali per insediarsi, eliminando eventuali ostacoli", commenta Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino. "La nostra città - prosegue - vanta una lunga tradizione di insediamento dell'Onu e la città ha radicate competenze industriali e imprenditoriali. Abbiamo anche competenze specifiche molto vicine a quelle che potrebbero essere le loro necessità".

Oggi laboratori UNTIL sono già presenti in Finlandia, Egitto, India, Malesia e si occupano di tematiche specifiche e legate alle necessità del Paese che li ospita.

"Stiamo mostrando quello che possiamo offrire in termini di innovazione, fondamentale fino a quando non saremo in grado di raggiungere un altro elemento fondamentale: la domanda di innovazione", dice Paola Pisano, già assessore comunale e oggi ministro all'Innovazione. "La tecnologia è l'elemento fondamentale per rispondere alle necessità di nuovi potenziali clienti. Che possono essere enti e pubblica amministrazione, ma non solo loro".
"Come territorio - prosegue - possiamo essere di ispirazione per le altre città nel creare nuove imprese innovative. Ma è anche una sfida comunicazione: noi sappiamo quello che siamo in grado di fare, ma spesso non siamo capaci a farlo sapere agli altri. E soprattutto capire quale connotazione possiamo assumere: mobilità, impatto sociale o altro ancora. E creare un hub che possa supportare start up e altre realtà rende più forti, crea una catena di valore che rimanendo isolati si perderebbe".

Massimiliano Sciullo

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