Torino e Roma unite per il rilancio della sede locale della RAI. È questo l'esito della Commissione che si è svolta questa mattina a Palazzo Civico, dopo l'approvazione in Consiglio Comunale dell'ordine del giorno del consigliere comunale del Pd Enzo Lavolta che chiedeva di investire i soldi della vendita del grattacielo Rai di via Cernaia a Torino, per garantire gli attuali posti di lavoro.
Un atto che raccoglieva i timori dei sindacati: dal piano industriale triennale di viale Mazzini, sembra che a beneficiare degli eventuali introiti dell'asta dovrebbe essere il centro di Saxa Rubra di Roma.
Il primo step ora è la convocazione, entro due settimane, di questo che da oggi è diventato un tavolo di lavoro congiunto. Qua verrà consegnato ai parlamentari un documento elaborato da maggioranza, minoranza e sindacati contenente le necessità del polo Rai di Torino. Alla luce di questo atto verranno convocati i vertici di viale Mazzini a Torino. In parallelo deputati e senatori piemontesi della Lega, PD, M5S, FdI e Forza Italia si sono impegnati a presentare un atto in Parlamento, probabilmente una mozione nelle commissioni telecomunicazioni e vigilanza RAI, che chiederà di investire obbligatoriamente nel capoluogo piemontese l'introito della vendita del grattacielo RAI di via Cernaia.
"È positivo - commenta Lavolta - che tutte le rappresentanze politiche abbiano accolto il nostro invito e confermato la disponibilità a lavorare in un tavolo di lavoro, che a partire dalla dismissione del grattacielo ha come obiettivo quello di garantire i giusti e necessari investimenti sul polo torinese". "L'obiettivo è di invertire l'indirizzo attualmente presente nel piano industriale approvato dal cda. Difendiamo e rilanciamo la RAI di Torino" conclude l'esponente dem. Attualmente nel capoluogo lavorano 950 dipendenti tra via Verdi e via Cavalli, a cui se ne aggiungono 310 in società collegate. Nelle scorse settimane l'asta pubblica per la vendita del palazzo accanto a Porta Susa, del valore di 7 milioni di euro, è andata deserta.