Al via una raccolta firme per dire no all'autonomia differenziata in Piemonte. La richiesta è rivolta al presidente Alberto Cirio e al Consiglio Regionale e parte dal "Comitato NO AD", col supporto di CGIL, Rifondazione Comunista e della docente di diritto costituzionale Alessandra Algostino. L'obiettivo della mobilitazione, oltre alla richiesta in sé, è sollevare un dibattito pubblico in merito, coinvolgendo la popolazione nella scelta.
Iniziativa presentata anche in altre regioni
L'iniziativa è stata presentata anche in Lombardia, Lazio e Campania, altre regioni che hanno mostrato interesse nel richiedere al Governo l'attribuzione di competenze sulle materie non interessate dai LEP, ovvero i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Il Governo, infatti, dovrebbe definire questi livelli minimi di servizi da garantire in tutta Italia, a prescindere dall'autonomia di ogni Regione. Ma, in assenza dei LEP, le Regioni possono chiedere più autonomia sulle materie escluse da questi livelli minimi, ad esempio in merito ai rapporti con l'Unione Europea, la Protezione Civile, la Previdenza complementare, l'organizzazione della giustizia di pace.
Manifestazione nazionale ad ottobre
La richiesta di intesa era stata avanzata dall'Emilia-Romagna nel 2017, ma è stata poi ritirata durante il 2025. In Piemonte, il processo è in corso ma la giunta Cirio - e prima quella Chiamparino - ha già avviato, col supporto del Consiglio Regionale, le trattative col Governo per la definizione delle materie. Il Comitato No Autonomia Differenziata, con questa raccolta firme, intende iniziare una mobilitazione che culminerà, ad ottobre, con una manifestazione nazionale, mentre da settembre sarà presente nelle piazze piemontesi per raccogliere le firme in presenza e non solo online.
"Presentiamo la quarta petizione nelle Regioni Italiane perché non vengano presentati provvedimenti che vadano verso l'autonomia differenziata - ha spiegato Lorenzo Varaldo, coordinatore del Comitato No AD Torino e Piemonte - Alcune regioni, come il Piemonte, hanno annunciato di voler chiedere l'autonomia su alcune materie e quindi lanciamo questa campagna di raccolta firme per chiedere di interrompere ogni richiesta".
Algostino: "Legge Calderoli incostituzionale"
"Si tratta di un'autonomia contraria alla Costituzione - ha commentato Alessandra Algostino - La legge Calderoli è incostituzionale perché porta avanti un'autonomia contrastante col principio di uguaglianza e solidarietà. La Corte Costituzionale ha smantellato completamente quello che era l'impianto dell'autonomia differenziata, dichiarando che la devoluzione non deve riferirsi a materie intere ma a specifiche funzioni, che il trasferimento di sole funzioni debba avvenire per esigenze peculiari del territorio da dimostrare con apposita istruttoria e secondo il principio di sussidiarietà e che al Parlamento venga riconosciuto un ruolo imprescindibile sia nella determinazione dei LEP-Livelli essenziali di prestazione sia nell’approvazione delle intese con le singole Regioni".
Secondo Serena Morando, segretaria generale di FLC-CGIL Piemonte, l'abbandono dell'autonomia differenziata riguarda "i temi della tenuta dell'intero sistema nazionale di istruzione e formazione e della rappresentanza".
"Abbiamo sostenuto fin dall'inizio tutte le battaglie contro l'autonomia differenziata - ha concluso Fausto Cristofari di Rifondazione Comunista - Oltre alla petizione online è importante che ci sia la presenza nelle piazze. Non ha senso che i rapporti con l'Unione Europea, la previdenza e la protezione civile siano materie che spettano alle Regioni".