Non c'erano dubbi che l'attesa per un evento di tale portata sarebbe stata altissima. Soprattutto se a presentarlo è la Fondazione Torino Musei esattamente a un mese dall'inaugurazione. La mostra Andrea Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno sarà ospitata a Palazzo Madama dal 12 dicembre al 4 maggio, raccogliendo 130 opere tra i capolavori del maestro padano, dipinti di artisti coevi e altri preziosi documenti che testimoniano le relazioni tra intellettuali, committenti e pittori nel ricco universo rinascimentale.
Il progetto vanta contributi significativi da parte di Fondazione (350 mila euro), Intesa Sanpaolo (870), Civita Mostre e Musei (750) e Camera di Commercio (80). Prestigiosi anche i prestiti, provenienti da alcuni degli enti più importanti a livello mondiale, dal Metropolitan Museum of Art di New York alla National Gallery di Londra.
"Siamo partiti con la comunicazione un mese prima per stimolare tutte le possibili sinergie nella città di Torino", ha spiegato il presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario. "Vogliamo che tutti gli attori possibili sostengano l'evento. È un'operazione strategica e ne stiamo verificando l'attuabilità per eventuali future e importanti mostre".
L’allestimento, articolato in sei sezioni, ripercorre la storia di Mantegna dai prodigiosi esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista di corte dei Gonzaga. In luce anche alcuni temi meno indagati, come il rapporto del pittore con l’architettura e i letterati dell'epoca.
"Uno straordinario risultato - ha commentato Michele Coppola di Intesa Sanpaolo - che abbiamo raggiunto iniziando a ragionarci solo un anno e mezzo fa. Sarà sicuramente uno degli eventi più importanti per il 2020, una grande occasione culturale che può far ammirare Torino da tanti musei e stranieri di passaggio".
La strategia comunicativa - elemento cardine del progetto - sarà affidata alla Camera di Commercio di Torino, che annuncia di voler puntare sui media, gli spot e le grafiche studiate ad hoc. "È un primo esperimento - ha spiegato Guido Bolatto - pensato soprattutto per attrarre sempre più turisti a Torino".
Molto elevate, in questo senso, anche le aspettative dell'amministrazione cittadina. "Portiamo avanti un trand decisamente positivo - ha commentato l'assessore al commercio Alberto Sacco -. I dati della questura ci mostrano, dal 2015 al 2019, un aumento da 113 mila a 152 del turismo a Torino in questa parte dell'anno".
Ai visitatori verrà proposta un’ampia lettura della figura di Mantegna, che definì il suo originalissimo linguaggio formativo sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli (in particolare del geniale Giovanni), delle novità fiorentine e fiamminghe, nonché dello studio della scultura antica.
Il percorso della mostra è preceduto e integrato, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, da uno spettacolare apparato di proiezioni multimediali: ai visitatori verrà infatti proposta un’esperienza immersiva nella vita, nei luoghi e nelle opere di Mantegna, così da rendere accessibili anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella Ovetari di Padova alla celeberrima Camera degli Sposi, dalla sua casa a Mantova al grande ciclo all’antica dei “Trionfi di Cesare”.
Il Piano Nobile di Palazzo Madama accoglie, quindi, l’esposizione delle opere, a partire dal grande affresco staccato proveniente dalla Cappella Ovetari, parzialmente sopravvissuto al drammatico bombardamento della seconda guerra mondiale ed esposto per la prima volta dopo un lungo e complesso restauro e dalla lunetta con Sant’Antonio e San Bernardino da Siena proveniente dal Museo Antoniano di Padova.
Il percorso espositivo si completa di altri capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento nell’Italia settentrionale che furono in rapporto col Mantegna, tra cui opere di Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico e infine il Correggio. Accanto a dipinti, disegni e stampe del Mantegna, saranno esposte opere fondamentali dei suoi contemporanei, così come sculture antiche e moderne, dettagli architettonici, bronzetti, medaglie, lettere autografe e preziosi volumi antichi a stampa e miniati.
"Mantegna è un vero gigante del rinascimento", ha commentato Alberto Rossetti di Civita, "al centro di una rete fittissima di relazioni con altri artisti letterati e umanisti a partire dai circoli padovani. Un perno attorno a cui si muovevano i protagonisti dell'epoca. Valeva quindi la pena di affrontare un progetto così impegnativo, soprattutto in un momento così delicato e difficile per l'acquisizione delle opere da altri musei. La proiezione video iniziale, a 270 gradi e della durata di 15 minuti, provocherà un coinvolgimento molto forte dello spettatore, sarà un'esperienza totalmente immersiva. La nuove tecnologie in queste senso migliorano la fruizione dell'arte".