Pd e Moderati ancora distanti sulla vicenda della ricandidatura a sindaco di Paolo Montagna a Moncalieri.
Lo strappo che si era consumato durante il Consiglio comunale dello scorso 31 ottobre, quando Abelio Viscomi aveva chiesto ai dem di scegliere un candidato diverso per il 2020, altrimenti i Moderati avrebbero lasciato la coalizione per correre da soli, sembrava potesse essere ricucito. O, almeno così sembrava, stando ad alcune mosse e dichiarazioni degli ultimi giorni. Ma oggi si deve registrare una chiara presa di posizione in favore di Montagna da parte del Segretario Metropolitano del Pd Mimmo Carretta: "La Federazione Metropolitana ritiene Paolo Montagna, Sindaco uscente di Moncalieri, naturale candidato per il Partito Democratico, considerando anche i risultati e gli obiettivi raggiunti dalla sua amministrazione in questi cinque anni di governo della città".
"E’ giusto dunque sgombrare il campo da equivoci, poiché la questione della verifica del pagamento dei contributi da parte di eletti del Pd nel Comune di Moncalieri è slegata dalla scelta del candidato sindaco", ha detto, a proposito di una vicenda di possibili ammanchi nei conti. "A tutti i partiti della coalizione diciamo di sedersi attorno ad un tavolo per confrontarsi e discutere delle prossime elezioni di Moncalieri e di Venaria, poiché il centrosinistra unito è l'unica alternativa alle destre e ai Cinque Stelle”, ha concluso Carretta.
E, mentre a Moncalieri si riconcorrono le voci di avances da parte della Lega nei confronti dei Moderati (peraltro nè smentita e neppure confermata da Viscomi), il leader Mimmo Portas ha precisato. "A livello locale c'è piena autonomia nelle decisioni da parte del gruppo dirigente. Io tra la fine del mese e l'inizio di dicembre incontrerò Viscomi e gli altri esponenti e prenderemo una decisione". Ad oggi è probabile che i Moderati corrano da soli, tanto più che al movimento guidato da Portas non è piaciuta la questione della messa in prova di Montagna.
Il sindaco di Moncalieri, infatti, ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali per una vicenda di abuso informatico che lo aveva visto coinvolto un anno e mezzo fa. Un punto sul quale i Moderati pretendono chiarezza per tornare a sedersi al tavolo del centrosinistra, dopo aver abbracciato Renzi e Italia Viva a livello nazionale.