La Regione Piemonte taglierà i fondi al Comune di Torino, se verrà attivata la nuova Ztl. Dopo le "minacce" degli scorsi mesi, la giunta Cirio ha deciso di passare ai fatti.
L'assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca ha infatti presentato un ordine del giorno in cui chiede al collega al Bilancio, Andrea Tronzano, di azzerare i trasferimenti regionali a Palazzo Civico fino a che non sarà revocato "Torino Centro Aperto".
Per Ricca con la nuova Ztl "Appendino fa cassa sulle tasche dei torinesi" ed il nuovo modello di mobilità "non è utile a combattere l'inquinamento". "Se si vogliono trovare soluzioni concrete sull'ambiente, senza vessare residenti e commercianti, la Regione è disponibile al confronto e a identificare risorse necessarie per migliorare la qualità dell’aria", conclude Ricca.
Il collega Tronzano è pronto a dare parere favorevole alla proposta. "Abbiamo sempre fatto - spiega - la nostra parte nei confronti di questa amministrazione, come testimoniano i 500mila euro che abbiamo recentemente stanziato per aiutare i commercianti che soffrono per i cantieri di lunga durata aperti vicino alle loro attività". "Noi vogliamo favorire il tessuto imprenditoriale che oggi sta soffrendo anche in seguito a provvedimenti ideologici come la nuova Ztl”, conclude l'assessore al Bilancio.
Un avvertimento a cui la sindaca Chiara Appendino replica in maniera netta, dicendo di non voler fare "nessun passo indietro" sulla nuova Ztl, e accusando Ricca e Tronzano di "inaccettabile mancanza di rispetto ".
La prima cittadina chiama poi in causa il Presidente Alberto Cirio, che in questi mesi di "collaborazione ha dimostrato di avere un solido senso delle istituzioni", ricordando che "ad un certo punto la campagna elettorale permanente deve finiare e bisogna iniziare a lavorare".
Insieme a lei anche il Gruppo Consiliare del M5S, che definiscono "la minaccia di azzerare i fondi ridicola e vergognosa. Forse gli assessori Ricca e Tronzano dimenticano che quelle risorse sono destinate ai bisogni dei torinesi e non certo agli amministratori torinesi che vorrebbero punire per una bieca scaramuccia politica. Si tratta di un approccio di infimo spessore istituzionale".