Recupero del cibo, aumento della percentuale di raccolta differenziata nel mercato e risparmio di CO2 con conseguente beneficio ambientale. È stato un grande 2019 per il progetto RePoPP, l’iniziativa di economia circolare urbana della città di Torino che quest’anno ha registrato una forte crescita.
Da inizio 2019 sono stati recuperati al mercato di Porta Palazzo 73.919 kg di cibo ancora commestibile: merito degli Ecomori e delle Sentinelle dei rifiuti, che dal lunedì al sabato recuperano le eccedenze alimentari tra i banchi del mercato e le redistribuiscono ai bisognosi tramite cassette riempite con un mix di cibo in grado di soddisfare il fabbisogno di una famiglia per due giorni. È in questo settore che si registra la crescita maggiore, visto che si è passati dai 53.740 kg recuperati nel 2017 ai 73.919 kg del 2019, con una tappa intermedia di 66.672 kg del 2018. Il totale? 194.331 kg di cibo recuperato dall’inizio del progetto.
Per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, anche grazie a iniziative di sensibilizzazione e distribuzione di Sacchi in bio plastica biodegradabile, è arrivata a 73%. Un dato che permette di risparmiare, a livello di emissioni, 300 tonnellate all’anno di CO2.
RePoPP, oltre a promuovere l’economia circolare nell’area del mercato più grande e frequentato di Torino, si è dimostrato in grado di rigenerare anche il tessuto sociale attraverso l’integrazione dei richiedenti asilo. Nel 2019 sono stati coinvolti nel progetto 43 richiedenti asilo e 2 persone in attesa di permesso di soggiorno, oltre all’attivazione di 6 tirocini e 2 contratti di lavoro.
Durante la presentazione del bilancio dell’attività sono poi state presentate alcune novità. Tra queste l’imminente introduzione di due compattatori elettrici per la raccolta delle cassette e l’avvio di un’attività di sensibilizzazione degli ambulanti delle altre esedre. C’è di più: la vecchia ape dismessa nel parco dei mezzi Amiat verrà riconvertita a trazione elettrica e utilizzata per il banco della distribuzione del cibo.
Grazie ai risultati raggiunti inoltre il progetto passa da “sperimentale” a “consolidato”, compreso nel contratto di servizio Amiat.