La Vertenza Torino non è solo automotive, ma senza dubbio il mondo a quattro ruote resta uno degli attori principali di una situazione di difficoltà ormai così conclamata da richiedere soluzioni immediate e trasversali, che riguardino il mondo delle imprese, quello dei sindacati, ma anche politica e istituzioni.
E proprio nel pomeriggio di oggi i rappresentanti dei lavoratori legati alle sigle di Fim, Fiom e Uilm di Torino hanno partecipato alla prima riunione del "tavolo automotive" convocato dall'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino. Con loro, intorno al tavolo, anche i rappresentanti delle imprese: Unione Industriale, Amma, Anfia, Api e Cna.
Un appuntamento al quale le tre sigle sindacali si sono presentate con un documento unitario: situazione non comune, soprattutto se si parla di auto e di Fca in particolare, ma che ribadisce una volta di più la gravità della situazione e l'urgenza di soluzioni.
Tra le proposte, l’estensione degli ammortizzatori sociali a quelle aziende che stanno per terminarli e quindi rischiano di licenziare dei lavoratori, un piano di intervento per dare supporto alla filiera, che favorisca occupazione e investimenti, la proposta di allocare a Torino un polo nazionale per lo sviluppo e la produzione di batterie destinate ai veicoli, la formazione professionale.
"Questo tavolo di confronto è uno dei primi risultati ottenuti dal lancio della Vertenza Torino - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom -: lo abbiamo chiesto con determinazione perché pensiamo che la prima cosa da fare sia trovare una strada comune da percorrere, una visione per il futuro economico della nostra città. Per questa ragione abbiamo fatto presente che è necessario l'assegnazione di nuovi modelli di auto da parte di Fca-Psa, con volumi sufficienti a garantire la piena occupazione e la ripresa della filiera dell'indotto dell'automotive e che bisognerà sostenere collettivamente questa richiesta aprendo un ragionamento con i soggetti interessati”.
E Luigi Paone, segretario provinciale Uilm, aggiunge: “Speriamo che il tavolo regionale sull’automotive sia in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, cioè il sostegno e la valorizzazione di questo comparto essenziale per l’economia del nostro territorio. Un tema importante sarà quello dell’elettrificazione, con la candidatura di Torino come polo per la progettazione, lo sviluppo e la produzione delle batterie per autoveicoli”.
”Abbiamo allertato l’assessore sulla necessità di affrontare le emergenza occupazionale - spiega Davide Provenzano, segretario di Fim Cisl Torino e Canavese -: molte aziende stanno terminando gli ammortizzatori sociali e di proporre una strategia di medio termine per attrarre nuove imprese nel nostro territorio; è compito delle istituzioni locali creare un sistema che eviti i licenziamenti attuali e che favorisca la ripresa”.
Punto di contatto tra tutti i presenti, l'assenza di una pianificazione su scala italiana: il tanto agognato Piano industriale nazionale. "Un fatto allarmante di cui ci faremo parte attiva nel dialogo con il governo - ha commentato l'assessore Chiorino - chiedendone con fermezza l’inserimento nel cosiddetto “milleproroghe”. Attorno al fulcro, che deve restare, come detto, la produzione, con la conseguente presenza del costruttore, occorrerà puntare anche sulle nuove tecnologie, lavorando per far sì che in Piemonte sorga una fabbrica di batterie per veicoli, stimolando così anche la nascita di un indotto dell’elettrico e, di conseguenza, la ricerca e l’innovazione nel comparto".
E l’assessore regionale alla Competitività, Andrea Tronzano, ha aggiunto: «Il pacchetto Piemonte che stiamo predisponendo con un occhio di riguardo per i settori automotive e aerospazio deve ridare necessariamente alla nostra Regione e, a Torino in particolare, stimoli e slanci per farla ripartire. Siamo in un momento di transizione che dobbiamo cavalcare per fare in modo che il Piemonte ne esca rafforzato e, grazie all’impegno di tutti i soggetti, con una grande competitività".
"Il confronto di oggi, partecipato e un po' a ruota libera, sarà stato utile se la Regione riuscirà a far valere le potenzialità ma anche le difficoltà del'automotive torinese - dice Federico Bellono, Cgil Torino -: in un settore come questo non può esserci politica industriale a livello piemontese se non c'è a livello nazionale, tanto più in presenza di una trattativa come quella tra Fca e Psa, che deciderà anche il destino degli stabilimenti torinesi".