La voce dei residenti i mamme, papà e bimbi delle Vallette risuona sotto Palazzo Civico: “Appendino, scendi giù”. A urlare a squarciagola, accompagnati dai loro genitori, sono i bimbi della scuola primaria Giulio Gianelli. Bimbi delle elementari che, per scelta dell’amministrazione, dovranno spostarsi insieme alle rispettive maestre presso la scuola media Turoldo.
Il motivo? La volontà del Comune di Torino di utilizzare l’edificio per ospitare il Centro per l’educazione degli adulti. Un accorpamento mal digerito dai residenti delle Vallette e soprattutto dai bambini che si ritroverebbero a condividere l’istituto con ragazzi più grandi, delle scuole medie.
La rabbia e la frustrazione sono sfociate in una protesta sotto il Comune, in piazza Palazzo di Città: “I danni di questo spostamento saranno gravissimi, perché verranno tagliati spazi della scuola media Turoldo, riconvertendo i laboratori in aule per la scuola primaria. Questo ridurrà gli spazi per l’attività motoria” spiega Giulia Bertelli, di CUB Scuola Torino. “Se ci si chiede il senso di questo accorpamento - conclude Bertelli - l’unica possibile risposta è nella volontà, da parte, del Comune di risparmiare a scapito dei più piccoli e in una zona che ha già grandi difficoltà”.
A spiegare le ragioni che hanno portato la Giunta Appendino a percorrere questa strada è l’assessore all’Istruzione, Antonietta Di Martino: “La scuola Gianelli non chiude, si trasferisce alla Turoldo che dista circa 700 metri e che fa parte dello stesso istituto comprensivo. A pochi metri c’è la scuola dell’infanzia, nella stessa via delle Magnolie, che potrà favorire le famiglie che hanno figli frequentanti i diversi ordini di scuola”. Scongiurati quindi il più possibile i disagi per gli alunni, secondo l’assessore.
Sugli spazi in comune tra la scuola primaria e la media, Di Martino ha poi le idee chiare: “Le due scuole avranno modo di collocarsi in piani diversi o verticalmente su due piani in corrispondenza dei due blocchi dell’edificio. In ogni caso saranno gestite dalla stessa direzione scolastica e non da due datori di lavoro e questo faciliterà la gestione”. “Le due scuole avranno molti spazi per i laboratori, quasi un’aula per ogni classe: infatti saranno 12 classi in tutto con 22 aule a disposizione più gli ex locali della segreteria” conclude poi l’assessore.
Una visione, quella che proviene dagli uffici di Palazzo Civico, piuttosto differente rispetto a quella dei manifestanti. In ogni caso, nelle prossime settimane, Di Martino incontrerà sindacati, docenti e genitori “nella speranza che sappiano valutare positivamente e accettare il cambiamento, che comporta il disagio del trasferimento in altra sede non eccessivamente distante, ma compensato da grandi opportunità sotto vari aspetti che chi vuole bene al quartiere saprà apprezzare”.