Quella della Lear è stata una delle vertenze più "significative" tra le storie raccontate in piazza Castello, giovedì scorso, in occasione delle 48 ore contro la crisi organizzate da Fim, Fiom e Uilm Torino. Quantomeno in ordine di tempo, visto che la loro è una situazione che prima delle altre (la successiva sarà Embraco) vedrà terminare gli ammortizzatori sociali, con rischi ancora più robusti sull'occupazione dei lavoratori. Il confine, in questo caso, è il mese di marzo. E sono circa 250 le persone coinvolte.
Nella giornata di oggi, lunedì 17 febbraio, presso la sede dell'Unione Industriale di Torino si è tenuto un incontro tra l'azienda e le sigle metalmeccaniche, con alcune centinaia di lavoratrici e lavoratori in presidio.
L'azienda ha comunicato che al momento non ha in previsione miglioramenti produttivi per i sedili che fornisce alle Maserati prodotte a Torino con una mancanza di saturazione del 50% degli attuali 485 dipendenti, dunque con circa 250 lavoratrici e lavoratori in esubero. A fine Marzo scadranno tutti gli ammortizzatori sociali e a tal proposito è stato richiesto un incontro presso la Regione Piemonte che dovrebbe tenersi la prossima settimana.
Fim Fiom Uilm congiuntamente alla RSU di stabilimento hanno richiesto a Lear di attivarsi per evitare di arrivare a una situazione drammatica per le lavoratrici e i lavoratori. "E' del tutto evidente che Lear è l'emblema delle aziende legate ad un rapporto di mono committenza, in questo caso con FCA, nella fornitura di prodotti e volumi nel mondo Automotive, un settore che in questo periodo sta accusando pesanti perdite", sottolineano i sindacati.
"Occorre un intervento immediato in termini di ammortizzatori sociali in deroga ma soprattutto occorre che a Torino, come già richiesto da Fim Fiom Uilm nella “Vertenza Torino”, arrivino produzioni aggiuntive sull'Automotive in genere a rafforzamento di un indotto torinese che già fornisce le principali aziende automobilistiche europee a partire da FCA", prosegue la nota sindacale. "Questa è la condizione ineludibile per saturare gli attuali livelli occupazionali oggi presenti nel settore Automotive Torinese e non viceversa continuare a ridurre l'occupazione".
"Allo stesso modo le aziende, Lear compresa, devono ritrovare capacità di diversificazione, d’investimenti in ricerca e sviluppo tali da garantire reddito e continuità lavorativa", concludono i sindacati. "Nell'assemblea tenutasi a fine incontro con i lavoratori in presidio presso l'AMMA è stato deciso di intraprendere le iniziative necessarie se, dall’incontro in regione, non saranno trovate strade utili a una soluzione strutturale al problema occupazionale".