In un periodo di grandi difficoltà, un raggio di speranza arriva da Roma sulla questione CNH. E' stato infatti raggiunto presso il Mise un accordo quadro tra sindacati e azienda che potrebbe limitare le conseguenze negative soprattutto sugli stabilimenti più in difficoltà. E tra questi, insieme a quello di Pregnana milanese, c'è San Mauro.
L'accordo quadro rientra all'interno del piano strategico dell’azienda Cnh Industrial per gli anni 2020-2024 e mette a disposizione una serie di strumenti. Dal trasferimento incentivato a un altro sito del gruppo all'uscita agevolata per raggiungere la pensione, passando per il ricorso agli ammortizzatori sociali, oppure all'adozione di distacchi e trasferte. Per il sito di Pregnana - ma solo per quello - si è aperto anche alla ricerca di possibili soggetti interessati a rilevare lo stabilimento.
“Si tratta di un’intesa molto positiva perché permette il mantenimento e il consolidamento di attività industriali nel nostro Paese che riguardano migliaia di lavoratori e che permettono di mantenere un forte presidio nel campo dei veicoli pesanti, con l’avvio di una riconversione dei motori verso l’elettrico e l’idrogeno, dei trattori e delle macchine movimento terra”, dichiara il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo. "Un accordo positivo perché nessun lavoratore coinvolto nel processo di trasformazione sarà lasciato senza protezione”.
“L’intesa scongiura il rischio di licenziamenti e individua gli strumenti utili per gestire in modo socialmente responsabile il piano di riorganizzazione degli stabilimenti italiani”, aggiunge Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive. "Riusciamo a scongiurare il rischio di licenziamenti anche a San Mauro e a Pregnana, dove abbiamo purtroppo potenziali eccedenze determinate dalla decisione aziendale rispettivamente di riconvertire e di cessare la produzione".