/ Cultura e spettacoli

Cultura e spettacoli | 12 marzo 2020, 18:24

Gli assessori alla cultura scrivono al governo: "Dichiarare lo stato di crisi e assorbire i danni dello stop"

Il documento è stato firmato oggi anche da Francesca Leon per la Città di Torino. Tra le richieste, l'estensione degli strumenti di tutela dell’occupazione a tutte le categorie di lavoratori

Gli assessori alla cultura scrivono al governo: "Dichiarare lo stato di crisi e assorbire i danni dello stop"

Una lettera al governo e ai presidenti delle regioni per chiedere un sostegno alla cultura una volta passata l’emergenza Coronavirus. È il documento cui oggi hanno aderito il vicesindaco con delega alla Crescita Culturale di Roma Luca Bergamo e diversi assessori italiani, tra cui Francesca Leon di Torino.

L’appello parte dalla constatazione che, avendo immediatamente sospeso il comparto culturale allo scoppiare del Covid-19, prima al nord e poi un tutta la penisola, “ora sono indispensabili e non rinviabili misure che ne assorbano gli impatti”. 

“La produzione e i servizi legati allo spettacolo dal vivo, alle arti visive, al cinema, all’editoria, ai musei, alle biblioteche e agli archivi, all’offerta di esperienze culturali in generale, si regge largamente su lavoratori con poche garanzie e che, in un momento come quello che stiamo vivendo, rischiano tutto”, si legge. Puntando l’attenzione su tutti quegli artisti e operatori “con contratti atipici”, partite IVA e freelance da diverse settimane in balia degli eventi. 

“La vita culturale - sottolineano i firmatari - è un tratto distintivo dell’Italia e una risorsa fondamentale del Paese: è il nostro miglior biglietto da visita nel mondo, dà lavoro qualificato a milioni di persone, è un fattore determinante per il benessere e per la qualità della vita, per la democrazia e per la coesione sociale”.

Le richieste, quindi, riguardano la dichiarazione immediata dello stato di crisi per l'intero settore culturale pubblico e privato; l’estensione degli strumenti di tutela dell’occupazione a tutte le categorie di lavoratori, a prescindere dal tipo di contratto, così come l’accesso al reddito di cittadinanza.

E, ancora, introdurre strumenti di tutela nei confronti dei lavoratori “di un settore dove il precariato è strutturale” e intervenire sul sistema bancario per la sospensione temporanea dei pagamenti del credito a breve e medio termine; ampliare la platea di beneficiari del FUS e considerare il periodo di interruzione dell’attività dovuta alle disposizioni dello Stato “con criteri che non generino una riduzione dei contributi assegnati, nonché destinare risorse straordinarie per compensare la caduta delle entrate proprie di enti, istituzioni e organizzazioni”.

Infine, emanare norme specifiche per autorizzare gli enti locali a operare “in deroga a norme generali e specifiche concernenti l’erogazione di contributi alle attività culturali e la riscossione di oneri e imposte locali”.

Manuela Marascio

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium