La notizia era nell'aria e la richiesta, da giorni, arrivava da più parti. Considerato lo stato emergenziale e l'esigenza di garantire prima di tutto le terapie da prestare ai pazienti Covid, viene sospesa l'attività nei pronto soccorsi con minore accesso in regione.
In provincia di Torino sono coinvolte le strutture di Venaria, Lanzo e Giaveno. In Piemonte stop anche per Ceva, Bra, Nizza Monferrato e Borgosesia.
Entro tre giorni si dovrà procedere con la riorganizzazione dei percorsi e dell'attività aziendale, liberando le risorse, secondo le necessità legate al coronavirus.
"I Sindaci di Lanzo, Ceva, Venaria, Bra, Nizza, Giaveno, Borgosesia e gli Amministratori dei territori sono stati informati nelle scorse ore della chiusura temporanea dei pronto soccorso negli ospedali ubicati nei loro Comuni. Chi ha fatto questa scelta, i vertici regionali del sistema sanitario e delle Asl, vogliamo auspicare abbiano valutato conseguenze ed effetti organizzativi relativi alla chiusura deii pronto soccorso", sottolinea Uncem.
"L'offerta sanitaria, oggi e sempre, non può, non deve dimenticare la montagna. Vogliamo come Uncem, con tutti i Sindaci e Amministratori locali, sperare che la scelta di chiudere temporaneamente i pronto soccorso per spostare personale medico e paramedico non sia stata dettata da una situazione di emergenza. I pronto soccorso devono essere tutti riaperti a conclusione della fase di emergenza che stiamo vivendo".
"La sospensione dell'attività di alcuni pronto soccorso, tra cui quelli di Venaria e Giaveno, non deve in alcun modo preoccupare la popolazione. Si tratta, ribadiamo, solo di una sospensione, motivata dallo stato di emergenza che ha investito la nostra regione. Stiamo combattendo una vera e propria guerra contro la diffusione implacabile del coronavirus e bisogna adottare misure adeguate alla gravità della situazione": così Andrea Cerutti, vicepresidente del gruppo regionale Lega Salvini Piemonte, e Stefano Olocco, vicesindaco di Giaveno, sulla decisione di interrompere le attività di alcuni pronto soccorso, adottata ieri dalla Regione.
"Questa misura temporanea straordinaria serve a liberare le risorse mediche per metterle a disposizione dei pazienti colpiti da COVID-19. Dietro questo provvedimento non vi è alcuna volontà - concludono i leghisti - di chiudere i centri di primo intervento, che ritorneranno ad operare a pieno regime non appena si riuscirà a contenere l'epidemia".