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Viabilità e trasporti | 24 marzo 2020, 16:53

Metro 2, Appendino apre ai privati: “Opera prioritaria in un momento di crisi, vogliamo accelerare”

Lapietra: “La città, finito l’incubo Coronavirus, dovrà ripartire”. La sindaca spazza via ogni dubbio: “La seconda linea partirà da Torino Nord”

Metro 2, Appendino apre ai privati: “Opera prioritaria in un momento di crisi, vogliamo accelerare”

Un’apertura ai privati per accelerare i tempi e “ripartire” velocemente una volta superata l’emergenza Coronavirus. Si spiega così la scelta della sindaca Appendino di coinvolgere non solo i soggetti pubblici nella costruzione e gestione della linea 2 della metropolitana.

Al momento si tratta solo di un’ipotesi, ma fortemente concreta. Il Covid-19, d’altra parte, è destinato a stravolgere la destinazione delle risorse per rilanciare l’economia dell’Italia intera, Piemonte e Torino comprese. Da qui la volontà della prima cittadina e dell’assessora ai Trasporti Maria Lapietra: velocizzare il più possibile le tempistiche per la realizzazione di un’opera considerata fondamentale per Torino.

I colloqui con la ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli sono continui. L’ultimo è avvenuto proprio nella giornata di oggi: l’obiettivo è trovare una procedura amministrativa che permetta di premere sull’acceleratore e avviare i lavori. Impensabile farlo solo con le risorse dello Stato. Attualmente i fondi stanziati da Roma ammontano a 828 milioni, una cifra che basterebbe appena per completare il primo lotto. E’ per questo motivo che l’amministrazione ha deciso di aprire ai privati: nuove risorse potrebbero da una parte velocizzare i tempi, dall’altra far arrivare la linea 2 della metropolitana sino a un punto strategico come il Politecnico, rendendo l’opera ancora più virtuosa e sostenibile.

“Vogliamo solo avere un impatto maggiore sul territorio, rendere l’opera più appetibile e avere così un canone più sostenibile possibile. Se il canone non fosse sostenibile, non caricheremo le future generazioni di un costo che non riuscirebbero a sostenere” ha spigato la sindaca Appendino. La prima cittadina ha poi ribadito due certezze messe in dubbio nelle ultime ore: gli 828 milioni messi a disposizione dal Governo e la volontà di far partire la Metro 2 da Torino Nord.

Non mancano le polemiche per una giravolta inaspettata, quella che ha prima estromesso i privati dall’opera, salvo poi riabilitarli. I primi a essere scettici, paradossalmente, sembrano essere i consiglieri della maggioranza: “La relazione tecnica diffusa dai giornali non rappresenta la linea politica del M5s” si legge nella nota diffusa dal gruppo. Di fatto, la capogruppo Valentina Sganga e il collega Roberto Malanca sottolineano come “la strada principale sia quella di un finanziamento statale di un'opera strategica come la seconda linea della metropolitana per garantire a Torino di ripartire economicamente”.

Appendino, per non ritrovarsi ad avere a che fare con un nuovo problema interno in un momento così difficile, ha provato a buttare acqua sul fuoco: “Abbiamo parlato in maggioranza della possibilità di aumentare l’impatto degli 828 milioni già stanziati. E’ chiaro che si va avanti solo se fattibile”. “Quando avremo il via libera dal ministero, poi ci sarà una scelta politica. In questo momento siamo solo in una fase di fattibilità: se si riuscisse a trovare una strada sostenibile per aumentare le ricadute economiche sul territorio, ben venga” ha chiosato la sindaca.

La soluzione non è così immediata, anche dal punto di vista normativo: basti pensare che servirebbe una modifica al codice degli appalti per andare avanti. La prima cittadina è infatti intenzionata a chiedere che il contributo dello stato venga elevato dal 49% al 60%. Ecco perché il prossimo step sarà la formazione di un gruppo di lavoro presso il Mit: la task force, in 20 giorni, cercherà di valutare ogni strada possibile per capire come accelerare alla realizzazione dell’opera.

Se l’apertura al privato dovesse risultare la strada più conveniente, verrà percorsa: “Sarebbe preferibile, perché ci permetterebbe di avere più risorse”, ha poi concluso Appendino. La leva degli 828 milioni e la possibilità di arrivare subito da Rebaudengo al Politecnico (e non Porta Nuova come prospettato inizialmente) per far entrare i privati: questa la ricetta della Giunta per accelerare sulla realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino.

"I Moderati sono per lo sviluppo. L’ipotesi di un partenariato pubblico-privato per recuperare le risorse finanziarie per la realizzazione della Metro 2 ci vede assolutamente favorevoli. La Sindaca Appendino può contare sul nostro sostegno", ha dichiarato Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale a Torino.

Andrea Parisotto

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