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B. Vittoria / Vallette | 11 luglio 2025, 13:32

Il progetto linea 12 che non piace ai cittadini: “Non distruggete la Spina Reale”

Residenti e comitati preparano nuove proteste: "Se non arrivano i fondi è meglio rinunciare al progetto"

La Spina Reale

La Spina Reale

Pensato per connettere Torino da nord a sud, dall’Allianz Stadium fino alla zona ospedaliera delle Molinette, il progetto della nuova linea 12 si sta a poco a poco trasformando in un boomerang. Chiedere per informazione alle famiglie dei quartieri Madonna di Campagna e Borgo Vittoria che alla notizia di uno spostamento di tre fermate in superficie - con conseguente stravolgimento della loro amata Spina - hanno dichiarato "guerra" al Comune.

La colpa? L’aumento dei costi dei materiali e l'inflazione. I rincari sono ingenti: +25% rispetto alla stima iniziale, pari a 53 milioni di euro in più. Il nuovo costo complessivo sfiora i 275 milioni. E così la Città di Torino si trova ora davanti a un bivio: chiedere ulteriori fondi al Governo, con inevitabili ritardi, oppure approvare una variante di tracciato per contenere i costi. 

La variante che divide

Durante la commissione consiliare dedicata al progetto, l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta ha illustrato la possibile modifica del tracciato. La proposta prevede lo spostamento delle fermate 8, 9 e 10 in superficie, abbandonando un tratto di galleria sotterranea di circa un chilometro. Una soluzione che consentirebbe di risparmiare non solo i 53 milioni aggiuntivi, ma anche altri 8 milioni, da destinare alla riqualificazione della stazione di Madonna di Campagna.

La variante ridurrebbe l’impatto ambientale del cantiere e accorcerebbe i tempi di realizzazione da 46 a 38 mesi. I lavori, in ogni caso, non partirebbero prima di ottobre 2027 e si concluderebbero entro il 2030. Ma a pagarne il prezzo, tornando al punto di partenza, sarebbe proprio la Spina Reale, il recente viale pedonale riqualificato lungo via Stradella, dove sono stati piantati alberi e realizzati spazi per il sociale.

“Così distruggete l’unica area pedonale del quartiere”

Fabrizio Menini, residente in zona, esprime forte preoccupazione: “Il progetto originale prevedeva di utilizzare il vecchio passante ferroviario. E andava bene - così Menini -. Ma ora è previsto che il tram sbuchi in superficie, distruggendo oltre un terzo di una Spina appena riqualificata dove hanno anche ricostruito i muretti. Si tratta anche della nostra unica area pedonale, a questo punto se non arrivano i fondi è meglio rinunciare al progetto”.

Sulla stessa linea anche Mario Panico, presidente del comitato “Quelli della Spina di via Stradella”, che annuncia iniziative di protesta: “Un terzo della passeggiata verrà eliminato completamente. E anche prima, verso largo Giachino, verranno fatte delle modifiche per le fermate - continua Panico -. Parliamo di 300 metri di passeggiata che rischia di essere cancellata in favore dei binari. E a noi non sta bene, adesso organizzeremo una riunione e studieremo il da farsi”. Prima ancora aveva espresso piena contrarietà anche Armando Monticone del circolo Legambiente L'Aquilone.

A tal proposito giovedì 17 luglio alle 20, presso l'associazione Imprese e Territorio di via Cesalpino 11/A, si terrà un incontro per: difendere il tracciato originario, avanzare proposte concrete alla variante, proseguire il dialogo con le istituzioni e parlare di raccolta firme.

"Un ricatto inaccettabile"

Dalla parte dei residenti anche il Movimento 5 Stelle che minaccia, su questo tema, un’interrogazione in Parlamento, in Comune e in Circoscrizione. "Abbiamo lavorato per anni per lasciare in eredità progetti strutturati, condivisi con il territorio, sostenibili e pronti per partire. La Linea 12 è uno di questi: un’opera fondamentale per la mobilità di Torino nord, pensata per ridurre l’inquinamento e migliorare l’accessibilità" così l'ex coordinatore all'Urbanistica della Giunta Appendino, Antonino Iaria. "Oggi invece assistiamo a un copione purtroppo noto: si tagliano fondi o si dirottano altrove, si presentano modifiche all’ultimo minuto e si pongono le amministrazioni locali di fronte a un aut-aut: o accettate le nostre varianti, oppure l’opera non si fa. È un ricatto inaccettabile, un gioco politico sulla pelle dei cittadini" aggiunge la consigliera comunale, Tea Castiglione.

"A rendere il tutto ancora più grave, il presidente della Circoscrizione 5, Alfredo Correnti, ha dichiarato di non aver firmato - né condiviso - la lettera con cui l’Assessorato comunale chiedeva al Governo maggiori fondi per completare l’opera - concludono i consiglieri M5s della Cinque, Luigi Martina e Pasquale Frisina -. Una scelta inspiegabile, che dimostra come chi dovrebbe rappresentare il territorio preferisce fare gli interessi del partito. È un fatto grave, perché in un momento in cui servirebbe compattezza e determinazione per difendere i diritti di un’intera comunità, si sceglie il silenzio o peggio ancora il sabotaggio politico".

Philippe Versienti

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