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Altri sport | 05 maggio 2016, 11:30

"The Color Run", continua la protesta: ecco la petizione online

L'ideatore della petizione, Alessandro Sormani, ci spiega: "Ci aspettavamo una maggiore sicurezza, che però non c'è stato; vogliamo almeno delle scuse dall'organizzazione"

"The Color Run", continua la protesta: ecco la petizione online

La rabbia per i problemi riscontrati sabato nel corso della “The Color Run” non si è placata. Alcuni dei partecipanti hanno deciso di andare avanti nella loro protesta anche in modo pratico, dando vita a una petizione online su “buonacausa.org” nella quale viene richiesto un risarcimento danni per il rischio corso a causa delle mancanze in fatto di sicurezza e assistenza. Un risarcimento che si ritiene non debba essere per forza economico, ma anche trasformato nell’organizzazione un evento identico in un luogo più adatto e in condizioni migliori, al quale tutti coloro che hanno partecipato al precedente possano prendere parte gratuitamente.  

Per saperne di più abbiamo contattato Alessandro Sormani, l'ideatore di questa petizione online. Il giovane ci ha spiegato cosa l’ha spinto a muoversi in questo modo. “Non ho dubbi sul fatto che rinviare un evento di tali di dimensioni non sia affatto semplice – ha ammesso onestamente Alessandroin ogni caso però ci aspettavamo una maggior sicurezza durante la corsa, attraverso un numero superiore di luoghi coperti sotto cui ripararsi dalla pioggia. Inoltre ritengo ancora più grave l’assenza di ambulanze e di soccorsi. Mi fa piacere che ci siano persone che organizzano evento così divertenti, ma in questi casi non si possono mettere a rischio persone di ogni età. Si sbaglia e si impara dagli errori, questo è vero, ma non si gioca con la salute e la sicurezza altrui. L’organizzazione è sparita durante il diluvio, a parte i volontari e i partner San Benedetto, che ci hanno aiutato fino all’ultimo".  

Alessandro è entrato poi nei particolari dei disagi avuti durante la corsa: “L’errore più grave è stato abbandonare i quasi ventimila partecipanti sotto la pioggia. Io mi sono perso nel Parco della Pellerina, così come tanti altri, e nessuno era lì a indicarci la strada. Mancavano inoltre delle indicazioni per capire dove andare, quindi vi lascio immaginare il panico generale”.

Da qui l’idea della petizione online, sperando di convincere gli organizzatori ad attivarsi per farsi in qualche modo perdonare per i disagi provocati: “Da questa petizione mi aspetto innanzitutto delle vere scuse – ha spiegato Alessandroperché inizialmente sulla pagina dell'evento si sono scusati, ma dando quasi l’impressione di lavarsene le mani. Avere un rimborso presumo sia difficile ma non impossibile. Di certo non stanno facendo una bella figura e non vengano a lamentarsi per diffamazione, perché non sono l'unico ad aver protestato e soprattutto le mie lamentele sono rivolte a gravi mancanze sulla sicurezza. Sul regolamento c'era anche scritto di divertirsi e più di una volta, sulla pagina Facebook, ci avevano rassicurato riguardo la sicurezza per tutti, anche in caso di pioggia”.

Per ora la petizione è già stata firmata da oltre 1800 persone e coloro che vogliono partecipare e non l'hanno ancora fatto, possono cliccare sul seguente link. Ci aspettiamo presto una risposta da parte dell’organizzazione, che per il momento si è limitata a parlare soltanto attraverso i social network.

 

Giorgio Capodaglio

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