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Attualità | 01 ottobre 2016, 11:44

Morto Bernardo Caprotti, la sua Esselunga protagonista delle riconversioni urbanistiche di Torino

Il suo nome legato ai progetti delle aree dismesse della Ex Comau (corso Traiano), Ex Fiat Grandi Motori (corso Vercelli) ed ex Westinghouse (via Borsellino)

Foto tratta dalla pagina facebook "Bernardo Caprotti"

Foto tratta dalla pagina facebook "Bernardo Caprotti"

Ho avuto il privilegio di conoscerlo e penso sia stato uno dei più grandi innovatori di questo Paese nel settore della grande e media distribuzione”. E’ questo il ricordo di Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Torino, di Bernardo Caprotti, il patron dell’Esselunga, che si è spento ieri all’età di 90 anni. Una frase che illustra una delle più grandi qualità di questo imprenditore, un uomo di carattere e tenacia, per questo capace di ottenere il rispetto anche dai suoi concorrenti e politici sia di destra, che di sinistra.

Il nome di Caprotti, nel corso degli ultimi 15 anni, è stato legato in maniera molto forte alla riconversione urbanistica di Torino, in particolare alle aree dismesse della Ex Comau (corso Traiano), Ex Fiat Grandi Motori (corso Vercelli) ed ex Westinghouse (via Borsellino). Qui sono sorti e dovevano essere costruiti ipermercati dell’Essalunga. L’azienda lombarda, sotto il profilo urbanistico, ha agito come un operatore immobiliare a tutto tondo, curando non solo l’investimento commerciale, ma anche lo sviluppo delle aree a destinazione differente quali residenze, uffici e servizi pubblici.

Dei tre importanti progetti solo quello delle ex Comau è stato completato, con la costruzione del supermercato, degli edifici residenziali, la creazione di nuovi parcheggi, un'area verde e una nuova viabilità su via Palma di Cesnola e corso Traiano. L’area delle ex Officine Grandi Motori, nel quartiere di Aurora, avrebbe dovuto ospitare, oltre all’Esselunga, anche il mercato dei fiori e il museo delle macchine industriali. Dopo l’avvio delle demolizioni dei fabbricati esistenti, il progetto si è fermato.

Ancora più complessa la riconversione dell’ex stabilimento Forniture Ferrovie Westinghouse. Sui 25mila metri quadrati di area sarebbe dovuto sorgere un centro congressi polifunzionale, con un albergo e un’area commerciale che avrebbe dovuto gestire Esselunga.  Un’idea, quest’ultima, bocciata in toto dal nuovo assessore all’urbanistica Guido Montanari, che a pochi giorni dall’insediamento ha dichiarato di essere contro il centro commerciale.

Caprotti ora non c’è più e si annuncia un’aspra battaglia per l’eredità del suo impero economico, quello di un uomo che ha cambiato il volto della grande distribuzione in Italia e anche di Torino.

Cinzia Gatti

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