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Attualità | 15 ottobre 2016, 16:30

L’associazione "In Moncalieri" tende la mano al comune: “Basta muro contro muro, cambiamo la nostra città”

Intervista al presidente Maurizio Percia: la questione dell’area ex Altissimo, i problemi del centro cittadino, Porta Navina restaurata e altro ancora

L’associazione "In Moncalieri" tende la mano al comune: “Basta muro contro muro, cambiamo la nostra città”

Se l’Ascom di Moncalieri è stata durissima nei confronti del progetto di un grande centro commerciale nell’area ex Altissimo (“Crediamo che la città abbia bisogno di tutto tranne che nuovi supermercati”, ha dichiarato il presidente Luigi D’Alessandra), usando parole severe nei confronti dell’amministrazione comunale, di tenore ben diverso è Maurizio Percia, dirigente del gruppo Iren, da fine marzo alla guida dell’Associazione Commercianti e Professionisti In Moncalieri. “Abbiamo avuto anche posizioni distanti con il sindaco Montagna, ma oggi lo voglio ringraziare per aver fatto in modo che i lavori di restauro a Porta Navina siano terminati con largo anticipo rispetto alla data prevista. Se sono interventi strutturali, sono accettabili”.

E la questione dell’area ex Altissimo? Non ci crede nessuno che siate soddisfatti di veder arrivare altra grande distribuzione in città…

“Sappiamo come vive la nostra realtà. Il commercio soffre già di suo, in modo particolare nella zona del centro, per questo oggi continuare a insistere su centri commerciali, con offerta soprattutto di carattere alimentare, toglie clientela ai piccoli negozi. Anche perché poi alla grande distribuzione (in questo caso Ld, ndr) si aggiungono attività collaterali. Cosa chiediamo? Rivedere la viabilità del centro urbano, lavorare per la certezza dei tempi, pensare a un commercio di vicinato, con una politica di defiscalizzazione e incentivi”.

Quindi mano tesa al comune?

“La politica del muro contro muro non giova a nessuno, tanto meno a noi dell’Associazione In Moncalieri che viviamo questa realtà. Siamo un direttivo di dieci persone quasi tutte nuove, ma ognuno ha un passato di 12-15, anche 20 anni di negozio alle spalle. Noi vogliamo collaborare con l’amministrazione, chiediamo interventi sulla viabilità, garantire una migliore pulizia delle strade, valorizzare il centro storico e le risorse già esistenti. Noi di nostro garantiamo una strategia di gruppo, tanto non potremo mai pensare di competere con la grande distribuzione”.

Sicuro che tutti gli associati siano d’accordo?

“Io dico che anche noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità se le cose non vanno per il meglio. Come negozianti bisogna saper diversificare, offrire servizi e negozi di maggior qualità, non pensare che avere una vetrina in centro a Moncalieri basti per attirare una clientela sempre più attenta ed esigente. Mi sto sforzando di farlo capire ad alcuni colleghi, occorre migliorare i servizi, cambiare gli orari, essere più flessibili. Il centro di Moncalieri deve saper attrarre un nuovo tipo di clientela e diventare il valore aggiunto, basta attività monotone”.

Più facile a dirsi che a farsi.

“Bisogna lavorare in profondità, forse anche cambiare una certa mentalità, ma soprattutto agire in fretta. A questo punto, dimostrando che sto lavorando e non mi limito solo a chiedere o a lamentarmi, potrò giocare in modo diverso le mie carte con la municipalità. Io mi impegno, io cambio, ma anche la città deve cambiare e le istituzioni devono essere di supporto”.

E’ un discorso rivolto ad personam al sindaco Montagna e alla sua giunta?

“Le idee dell’Associazione In Moncalieri sono indipendenti dal colore politico o dal nome di chi guida i partiti. Noi lavoriamo per migliorare questa città”.

Massimo De Marzi

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