La cultura è un fattore “costitutivo” dello sviluppo e l’attrattività di Torino. A dirlo è l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, dopo il lungo ponte festivo. “La città piena di turisti e code a tutti i musei”. “Non accade per caso.”- sottolinea il consigliere del Pd, che prosegue:”È il frutto dell'investimento in cultura che la città ha conosciuto negli ultimi anni e che ha ridisegnato identità e immagine di Torino. Un patrimonio che andrebbe riconosciuto e non smantellato, come invece si vorrebbe fare con troppa superficialità”.
“Se Torino è piena di turisti”, evidenzia Fassino, “è perché la città in questi giorni offre grandi mostre, a Venaria Brueghel, a Pal. Chiablese Toulouse Lautrec; importanti festival come Movement; grandi eventi, come Contemporary Art che culminerà tra qualche giorno in Artissima. E un parco di musei - dall'Egizio al Cinema, dal Mao al Polo Reale, dal Mauto alla Gam e a Rivoli - che fanno a buon diritto di Torino una capitale di cultura”.
“È la conferma”, sottolinea l’esponente dem, “di quanto la cultura sia un fattore"costitutivo" dello sviluppo e di quanto investire in cultura sia decisivo per la qualità e l'attrattività di una città. Ed è la dimostrazione di quanto sia privo di senso mettere in discussione le grandi mostre o rinunciare a grandi eventi, come il Jazz Festival (200.000 spettatori) e il Classic musical festival (10.000 persone in Piazza S. Carlo ogni sera)”.
Fassino conclude poi l’intervento lanciando un attacco all’attuale sindaco Chiara Appendino:”Se il New York Times ha ritenuto di segnalare ai suoi lettori Torino come una città da visitare, tutti dovrebbero sentire la responsabilità di non deludere un riconoscimento così autorevole compiendo scelte sbagliate”.