La compagnia Fabula Rasa ed i ragazzi del suo progetto “Black Fabula”, dieci giovani africani richiedenti asilo coinvolti in un laboratorio di pittura, in uno di teatro, nello spettacolo di teatro-danza “Dove Cielo Tocca Mare” e nello spettacolo teatrale “Elianto e altre storie”, sono tra i protagonisti del Festival dell’Oralità Popolare di Torino nei giorni 11 e 12 novembre 2016.
I dieci ragazzi africani sono ospiti del Comune di Almese dall’aprile del 2015 e già un mese dopo sono stati coinvolti nelle attività della Compagnia Fabula Rasa diretta da Beppe Gromi in un concreto e creativo esempio di integrazione e scambio dove i sogni dei suoi protagonisti si fondono in un progetto corale che è punto di arrivo e di partenza per tutti.
Lo spettacolo “Dove Cielo Tocca Mare” è un racconto poetico e intenso fatto di immagini, parole, suoni e segni che dipingono un affresco “in progress” sulle migrazioni di questi ultimi anni.
I dieci ragazzi africani del progetto Black Fabula provengono da Mali, Costa D’Avorio, Guinea e Gahana ed i loro nomi sono: Sinna Jallow, Moussa Keita, Moussa N. Keita, Moussa Konatè, Al Hassane Kone, Siaka Doumbia, Salif Sanjare, Seidou Sako, Sisoko Thiekoro e Issa Traore’.
Dopo un solo mese dal loro arrivo nella città di Almese ad aprile del 2015, hanno cominciato un laboratorio teatrale ed uno di pittura proposti e diretti da Beppe Gromi.
Dopo alcuni mesi di intenso lavoro si è consolidata l’identità del gruppo con il nome BLACK FABULA dando vita ad una mostra e allo spettacolo “Dove Cielo Tocca Mare” che ha debuttato nel gennaio del 2016 e che è stato ripropostao il 29 ottobre scorso al Teatro Magnetto di Alemse nel contesto della Rassegna Concentrika dopo una decina di repliche e in una nuova e emozionante versione.
Venerdì 11 novembre saranno alla Cascina Roccafranca (via Rubino, 45) dalle ore 21 con animazioni comiche afrocomix, schegge del nuovo spettacolo dedicato a Stefano Benni e intitolato "Elianto e altre storie”, musiche e danze drum'n'dance con Ivan De Vecchi, con una coreografia di Simona Brunelli per un quadro danzato da Alhassan Kone e Katia Bolognesi (Sowilo) ed infine con frammenti di "Dove cielo tocca mare" insieme alla coreografa e danzatrice Debora Giordi e a Beppe Gromi.
Sabato 12 novembre saranno al Polo del 900 (Via del Carmine 14) presentano la versione integrale di “Dove Cielo Tocca Mare” alle ore 22 circa dopo la Melannurca, gara di poeti a braccio in ottava rima della Valle dei Poeti da Borbona ad Amatrice, e dopo le musiche e le canze del sud Italia della rinomata compagnia Paranza del Geco.
Il regista Beppe Gromi ha costruito “Dove Cielo Tocca Mare” come un racconto poetico e intenso fatto di immagini, parole, suoni e segni che dipingono un affresco “in progress” sulle migrazioni di questi ultimi anni.
Un concreto e creativo esempio di integrazione e scambio dove i sogni dei suoi protagonisti si fondono in un progetto corale che è punto di arrivo e di partenza per tutti. Sarà una serata molto emozionante che racconterà la storia di un sogno senza confini per riflettere sull’accoglienza, sul cambiamento e sull’accettazione delle diversità anche attraverso il sorriso di questi giovani ragazzi africani che riescono a mantenerlo grazie anche a progetti come questo che li fanno sentire vivi e parte integrante della comunità del territorio.
SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Ideazione e regia Beppe Gromi | Coreografia Debora Giordi | Musiche di scena e contaminazioni Pasquale Lauro
Parole e suggestioni di Ivano Fossati, Gian Maria Testa, Erri De Luca, Tiziano Fratus, Lino Di Gianni, Beppe Gromi|In scena: (Sandman) Debora Giordi, Sara Rossino, Issa Traore’ |Viaggiatori viaggianti: AlHassane Kone, Doumbia Siaka, Moussa Keita, Moussa TTF Keita, Moussa Konate, Salif Sanjarè, Seydou Sako, Sinna Jallow, Sissoko Thiekoro
Sandman, secondo la tradizione nordica, è una creatura che fa scivolare la sabbia negli occhi di chi sogna. La sabbia, lo scorrere del tempo, i segni che ad ogni partenza incidono la pelle. La determinazione, la speranza, la paura, la gioia di aprire gli occhi su un altro mondo possibile, futuribile…
Sandman protegge e alimenta il sogno di chi ha osato attraversare il mare, per cambiare la propria vita. E’ la guida dei “viaggiatori viaggianti” ma è anche il custode che aspetta sull’altra sponda del mare.
Le parole di Erri De Luca e Ivano Fossati tracciano la scia luminosa che illumina i milioni di passi e di sguardi dei “seminatori di grano” di Gian Maria Testa. Le sue parole diventano luce e movimento, segni e forme, suono. La musica disegna paesaggi in continuo mutamento.
Danza contemporanea e tradizione africana si incontrano e si contaminano in una originale e poetica alchimia. Lo spazio scenico è vuoto, il corpo è casa e viaggio, sogno e prigione, poesia e movimento. Alberi e foglie.
L’albero è ponte tra terra, cielo e mare. Ha radici profonde che affondano nella memoria dell’uomo, da sempre migrante. Le foglie sono storie in filigrana sulla pelle, sono segni, cicatrici sulle mappe di questa stagione fatta di passaggi e di volti, milioni di volte.