Una nota ufficiale comparsa sul sito www.infermieristicamente.it esprime “molti dubbi e perplessità sull’annuncio del maxi concorso e al superamento delle esternalizzazioni a città della salute”.
Si tratta, recita la nota, di “un’intesa che parla appunto solo di intenzioni e impegni, senza ancora nessun fatto concreto. Un accordo che non modifica assolutamente la logica con la quale si definiscono le dotazioni organiche e tanto meno le attuali logiche di copertura degli organici.
Un accordo tanto pubblicizzato dall’assessorato, quanto dagli altri sindacati di città della salute all’unisono. Un’intesa a tutto campo, oseremo dire.
Al punto uno, si parla di intenzione di indire un bando in tempi celeri, entro gennaio 2017. Fino a questo punto niente di male, se non verificare tra un mese se corrisponde a verità.
Il punto due dell’intesa, quello più ridicolo, dice che in attesa di questo bando, saranno assunti infermieri ed oss, da graduatorie esterne, nei servizi che presentano criticità, senza specificare quali servizi e quanti infermieri, inoltre dice che saranno assunti in ordine agli standard minimi assistenziali. Senza specificare quali sono questi standard, come vengono calcolati e neanche per quale risultato. Inoltre non è specificato quanti sono e saranno le uscite, i pensionamenti, ecc.
Il punto tre, quello che ha una parvenza di risultato politico, parla di superamento graduale delle esternalizzazioni utilizzando la graduatoria del punto 1. Nel frattempo sono stati deliberati circa 3 milioni di euro per appaltare assistenza nei servizi. Nonché attraverso processi di ottimizzazione organizzativa aziendali (protocolli aziendali relativo alla programmazione degli interventi chirurgici) e questo un po’ ci spaventa.
Il punto 4 dice che il recupero delle esternalizzazioni verrà effettuato dal 1/1/2018 nel rispetto delle primarie necessità assistenziali che non sappiamo come interpretare.
Ora noi ci chiediamo dove sta il risultato.
Vorremmo capire e sapere quanti infermieri in più servono alla Città della salute.
Non è scritto in base a questo quale sarà il numero delle assunzioni.
Non è scritto come è stato calcolato il fabbisogno.
Non è scritto cosa significa standard minimo assistenziale.
Non è scritto se le assunzioni saranno in numero sufficiente a garantire sia il turn over che a coprire il fabbisogno indicato.
Non è scritto quali sono i reparti con maggiore criticità.
Non è scritto dove saranno collocati i nuovi assunti.
Non è scritto se sarà rivisto il piano delle pronte disponibilità spesso utilizzato per coprire i turni.
Non è scritto se ci sarà una mobilità interna prima delle assunzioni.
Non è scritto “Accordo sulla mobilità” sbandierato qualche mese fa e non ancora partito.
Non è scritto se nel 2018 l’assistenza sarà ancora appaltata oppure no.
Ecco, questo sarebbe stato un risultato. Il resto è ‘aria fritta’”.