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Attualità | 05 marzo 2017, 10:10

Moncalieri, lettera aperta del Comitato per la Difesa della Scuola Civica di Musica

Si chiede l'intervento del consiglio regionale sulla vicenda: da tre mesi gli insegnanti non percepiscono lo stipendio

Moncalieri, lettera aperta del Comitato per la Difesa della Scuola Civica di Musica

Si torna a parlare della scuola civica di musica di Moncalieri. Alla "Canonica" il 2017 non è iniziato nel migliore dei modi. Attualmente i docenti non ricevono lo stipendio da tre mesi, dopo l'avvio del processo di privatizzazione voluto dal sindaco Montagna e dalla sua giunta.

Con il nuovo anno le pulizie non sono mai partite e, dopo le note dell'ufficio di igiene, intervenuto su richiesta dell'utenza, iniziano le prime problematiche di salute. Insomma, c'è da stare poco allegri, ma non per questo chi ci lavora smette di credere che si possa ancora tornare indietro e trovare una soluzione. Nei giorni scorsi il Comitato per la Difesa delle Scuole Civiche Musicali di Provincia ha scritto una lettera aperta, difendendo l'istituto Canonica di Moncalieri dalla privatizzazione. Ricordiamo che questo comitato ha raccolto tremila adesioni, non è un ristretto fans club.

Ecco, di seguito, il testo inviato al consiglio regionale del Piemonte, auspicando un suo intervento diretto nella vicenda.

 

Scrive il Comitato Difesa Scuole Civiche Musicali Provinciali, che ha 3.000 sostenitori tra i quali utenti e lavoratori delle scuole comunali di musica di Moncalieri e Rivoli. ll Comitato ha da poco esteso i propri contatti sulle città di Chivasso, Pinerolo e Trofarello e prevede nuovi incontri nelle realtà che si sono avvicinate al nostro progetto.

Da piu’ di un anno siamo alla ricerca di un confronto con le amministrazioni locali per evitare un processo, che pare inarrestabile, di privatizzazione delle scuole musicali comunali. L’utenza, le famiglie e i lavoratori  (in alcuni casi impiegati da oltre 25 anni nei comuni) vedono pregiudicato il diritto allo studio a tariffe calmierate, la continuità didattica e il diritto al lavoro per un numero elevato di docenti.

Il valore educativo, sociale e pedagogico dell’insegnamento non ha bisogno di essere spiegato, come la cultura musicale che contraddistingue l’eccellenza italiana nel mondo e permette a molti giovani di poter avviarsi a carriere brillanti con un servizio di prossimità territoriale iniziato proprio nelle nostre scuole.

Le privatizzazioni dovranno decidere se aumentare gli introiti aumentando le rette o risparmiare sui costi del personale. Ma ricordiamo che il servizio pubblico – oltre a garantire un accesso per concorso – tutela l’utenza minorile tramite i certificati "antipedofilia" (l’insegnamento è uno a uno) e provvede ad una equità salariale e fiscale.

L’Istituzione Regionale ci ha già ascoltato, tramite l’Assessorato al Lavoro, e abbiamo appreso da poco dai quotidiani che vi è l’idea è di svolgere una cabina di regia politica delle posizioni rispetto alle varie istanze che, nel trascorrere del tempo, si sono andate a costituire.

Se è vero che ogni comune si gestisce come meglio crede è altrettanto vero che molti di questi comuni hanno avuto legami di sostegno alla cultura territoriale per parte dell’Istituzione regionale che quindi vi ha visti, nel tempo, co-partecipi  indiretti del nostro servizio. Ad oggi 35 lavoratori di Moncalieri hanno avuto un ‘preavviso di licenziamento” per giugno. E altri potrebbero seguire la stessa sorte. Sempre a Moncalieri, dopo il  Commissariamento diretto da parte del Sindaco Paolo Montagna, da tre mesi i professori non sono pagati e non è iniziato con il nuovo anno il servizio di pulizia dei locali.

I docenti continuano a prestare con dignità e onore il proprio servizio senza denaro e nello sporco. Ma l’immagine che si sta diffondendo è quella di una politica ostile e di istituzioni nemiche. Noi non crediamo sia così. Vi chiediamo di crederlo a vostra volta, trasversalmente, e di restituire una immagine dell’istituzione pubblica che aiuta i cittadini e mantiene i servizi eccellenti che da tempo offre.

Massimo De Marzi

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