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Economia e lavoro | 22 marzo 2017, 13:02

Mercato del lavoro in crescita in Piemonte secondo i dati Istat

La crescita delle offerte di lavoro segna un +2,8% rispetto allo scorso anno, il che significa che il Piemonte riesce a raggiungere un più che positivo 5° posto, con una quota del 7,9%, nella classifica del Paese per quanto riguarda il numero degli annunci

Mercato del lavoro in crescita in Piemonte secondo i dati Istat

La crisi non è finita, quindi è bene frenare i facili entusiasmi, tuttavia la buona notizia è che il mercato del lavoro in Piemonte è in ripresa, almeno secondo i dati Istat. La crescita delle offerte di lavoro segna un bel +2,8% rispetto allo scorso anno, il che significa che il Piemonte riesce a raggiungere un più che positivo 5° posto, con una quota del 7,9%, nella classifica del Paese per quanto riguarda il numero degli annunci. L'offerta però si concentra per il 54,2% a Torino che distanzia Cuneo di tantissime misure: la città registra un magro 12,4%, seguita da Novara con l'11%.

Quali i settori più attivi? Segnano una discreta crescita, attorno al 13%, le GDO, dunque il mercato della grande distribuzione: rispetto al 2015 siamo a una quota pari al 19% del totale delle offerte regionali. Cala invece il comparto ICT che resta fermo al 18,5%, e che segna quindi un calo pari al 6,6%. Bene anche il settore delle telecomunicazioni che evidenzia una crescita dell'offerta pari al 4,8%.

Tutto questo sembra essere molto positivo a un primo sguardo, e allora come mai ci sono ancora così tante famiglie che chiedono prestiti per poter tirare avanti (approfondimenti su http://www.calcoloratamutuo.org/guida/prestiti)? Il tasso di indebitamento in Italia è sempre più alto e questo non può essere di certo un caso. Purtroppo questa crescita, anche se viene rilevata dall'osservatorio Infojobs, non si riscontra veramente tra la popolazione che, tuttavia, rispetto a un sud decisamente più sofferente, a Torino non manifesta situazioni così drammatiche o perlomeno se vi sono in numero minore rispetto al mezzogiorno.

Ora c'è da vedere quale sarà il contraccolpo delle industrie e del lavoro più in generale dopo l'eliminazione dei voucher. C'è chi sostiene che così si andrà a incentivare il lavoro sommerso, e chi, invece, sostiene che finalmente chi vuole assumere lo farà con criteri più consoni alla categoria, dato che i voucher sono stati utilizzati, molto spesso a sproposito e senza effettivamente considerarne il valore. Non resta che attendere gli sviluppi per capire quanto e come tutto questo influirà sulla crescita dell'offerta se sarà arrestata o se, invece, proseguirà anche ora.

C.S.

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