50 bambini che, annualmente, perdono la vita per cause e dinamiche che potevano essere evitate.
Lo rivela l’Istituto nazionale di statistica, l’Istat: mediamente ogni settimana si registra un decesso. Tra le cause più ricorrenti, l’ostruzione delle vie aeree: un boccone di cibo, una caramella, piccoli pezzi (non per forza di giocattoli) messi in bocca dai bimbi.
Un dato sul quale è indispensabile intervenire. Come? Con la formazione.
Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia della decisione della Giunta regionale del Piemonte di avviare un censimento obbligatorio per tutti i possessori, enti pubblici, associazioni sportive, privati, di Dae, i defibrillatori semiautomatici esterni.
L’impegno della Regione continua però, coinvolgendo appunto anche il fronte della formazione di quelle manovre che vengono definite “salvavita”.
La quarta commissione del Consiglio regionale ha infatti approvato nei giorni scorsi una legge circa l’“Istituzione del primo soccorso pediatrico”. È necessario diffondere quella che potremmo rinominare “cultura del soccorso”, tramite l’insegnamento di poche e semplici manovre, ma che se attuate immediatamente possono rivelarsi fondamentale per la sopravvivenza del soggetto colto da malore.
Per far ciò, la Regione è intenzionata a puntare in modo massiccio su tutti coloro che si trovano ad operare nelle scuole: negli istituti di qualsiasi ordine, grado (sia pubbliche che private) verranno introdotti dapprima iniziative informative, seguite poi da veri e propri percorsi di formazione.
In cattedra, personale qualificato a rilasciare anche i certificati di abilitazione all’uso dei defibrillatori.
Nelle intenzioni della Regione c’è anche quella di istituire un concetto di “premialità”, assegnando contributi a quegli istituti che avvieranno i corsi, che saranno rivolti a docenti, personale non docente, famiglie e studenti.
L’obiettivo finale è quello di creare una rete di persone formata ad intervenire, in modo corretto, e nel minor tempo possibile.
Il testo della legge regionale, che ha riscontrato il favore anche dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, ha accolto le proposte del Partito Democratico e di Forza Italia, unificandole in una sola norma.
Stabiliti anche i finanziamenti per permettere alla legge di prendere forma: 100mila euro per il 2017, 75mila per gli eventi formativi e 25mila per le campagne di informazione.