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Attualità | 07 maggio 2017, 12:40

Giovanna Mezzogiorno: "Ecco perché ho scelto di far crescere i miei figli a Torino"

La bella attrice romana, sposata con un torinese, ha spiegato perché ha lasciato la capitale: "Qui ho trovato grandissima capacità di accogliere"

Giovanna Mezzogiorno: "Ecco perché ho scelto di far crescere i miei figli a Torino"

"Sono a Torino da cinque anni, ho due bimbi gemelli di cinque anni, mio marito è torinese. La scelta di vivere qui è legata anche a questo aspetto, ma Torino mi ha colpita positivamente perchè è una città di grandissima civiltà, molto aperta e tollerante".

Così l'attrice Giovanna Mezzogiorno, attrice che sta preparando due film con due grandi registi italiani, ha raccontato a "Il bello dell'Italia", evento avvenuto sabato 6 maggio al grattacielo di Intesa con l'organizzazione del Corriere della sera, i motivi per cui ha scelto di vivere stabilmente a Torino. 

"Roma la amo - ha aggiunto - ma è molto incivile, per quanto riguarda ospitalità e l'accoglienza e l'integrazione,  è una città molto sgangherata e brutale. Ci sono dei tentativi di chi lavora nel sociale ma è un grande calderone di tentativi quasi mai riusciti davvero bene e non so perché. A Torino invece ho trovato una grandissima capacità di accogliere".

"Non so se sia una cultura della città, che ha una storia di accoglienza lunga, perché qui è venuto tutto il Meridione, forse questo c’è come imprinting. E' un luogo questo in grado di gestire bene l’integrazione, in modo accurato, ordinato e scientifico. E questo essendo madre mi piace, pensare che i miei fugli crescano in una città così, con dei valori".

Suor Giuliana Galli, che ha preso parte all'evento, ha ricordato quando accompagnò la storica figura Romiti, della Fiat, al Cottolengo. "Lo accompagnai e c’era una bambinetta bella ma senza occhio e lui l’ha incontrata. Il suo movimento è stato andare alla porta, ma questa sua sensibilità per i bambini l'ha portato a intervenire nelle zone terremotate oggi, ad aiutare mamme con bambini". "Evidentemente - ha conlcuso - nulla si cancella di certi momenti, nemmeno una fuga verso la porta".

Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, ha ripercorso la storia della sua realtà.

"Siamo nati nel 1964 col desiderio di abbattere la fame nel mondo. Noi abbiamo scritto al presidente della Repubblica quello che vorremmo: che tutti i bambini che nascono e vanno a scuola in Italia devono essere italiani. Se no, cresceranno diversi e con odio sottile e noi vogliamo disinnescare l’odio".

Elisa Sola

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